Mallo fu attirato in una trappola a Miano da “Genny”. Caccia alle sim “Citofono” che aveva distribuito alla Masseria Cardone e a Caivano

Fu attirato in una trappola il giovane boss idealista Walter Mallo la notte tra il 24 e 25 aprile scorso in cui rimase ferito di striscio all’avambraccio. Lo ha dichiarato egli stesso inconsapevolmente parlando la sua fidanzata nella sua abitazione senza sapere che c’era una cimice che stava registrando tutto quello che si dice in casa sua. La conversazione  è contenuta nelle nuove intercettazioni depositate dalla Dda di Napoli agli atti del Riesame. E dalle quali è venuto fuori il quadro complesso di alleanze che Mallo  aveva intessuto per dichiarare guerra ai Lo Russo “capitoni” di Miano. Legami con i Licciardi della Masseria Cardone e legami con “i compagni” di Caivano. Agli investigatori cercando di spiegare cosa era accaduto aveva detto che si trovava in auto con un amico nei pressi dello svincolo della tangenziale a Capodimonte quando era arrivato uno scooter con due persone che si era avvicinato e lui era rimasto ferito senza nemmeno accorgersene. Ma tornato a casa aveva cercato di rassicurare la sua fidanzata: “Mi ha voluto far andare un poco là sopra…mi hanno sparato loro a me,questi cornuti “. La ragazza allora preoccupata gli chiede: ” Amò, ma stai bene?” E lui la rassicura: “… sto sempre bene… mi hanno sparato… certo scemi di Miano che hanno detto che io sto dando addosso per senza niente…Genny mi ha voluto far andare un poco la sopra”. Chiarito quindi che è stata gente di Miano probabilmente vicina ai Lo Russo a tendergli l’agguato gli investigatori sono sulle tracce di Genny che da quello che lascia intendere Mallo è uno che comanda e che sicuramente stava sopra di lui. Ma gli inquirenti sono  anche sulle tracce delle altre 9 sim telefoniche “citofono” che Mallo aveva acquistato e distribuito ai suoi fedelissimi. alcune delle dodici sono state recuperate ed erano quelle di Paolo Russo, Vincenzo Danise, arrestati con lui ad inizio maggio, e quella di Rudi Rizzo (persona  non colpita da alcun provvedimento e il cui nome è venuto fuori dalla nuove intercettazioni ambientali allegate dalla Dda agli atti del Riesame). Ora si cercano le altre e in modo particolare quella che dovrebbe essere stata data a qualcuno del clan Licciardi di Secondigliano e quella data a persone di Caivano. E’ stato lo stesso mallo a svelare inconsapevolmente agli investigatori la cosa palando nella sua abitazione con la fidanzata senza sapere che quelle conversazioni era ascoltate dalla cimice piazzata abilmente dai carabinieri senza che lui se ne accorgesse. Dice Mallo: “…Le ho pagate 25 euro l’una, ne ho prese dodici. Però… questa la devo mandare ai compagni miei… vedi sta scritto Caivano… lo vedi?… Già ho segnato i numeri, loro tengono il numero mio, hai capito? Va a finire che ci imbrogliamo con le schede perché ho mandato le schede a certi compagni miei…”


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