Si cercano una o due persone che avrebbero fatto fuoco l’altro pomeriggio a Melito nell’appartamento al quarto piano del civico 118 di via Giulio Cesare. Sarebbero i killer che accompagnavano Domenico “l’erede al trono degli Spagnoli” al summit chiarificatore con Alessandro Laperuta e Mohammed Nouvo. Una discussione per una partita di droga non consegnata degenerata in un conflitto a fuoco. Sparatoria che ha causato la morte dei due e il ferimento dal “fuoco amico” del rampollo del clan Amato-Pagano. E’ questa l’ipotesi investigativa che sta prendendo piede in queste ore a due giorni dalla sparatoria. Gli esami balistici sembrano confermare l’ipotesi che il quindicienne, che è fuori pericolo e che si trova sotto osservazione al Cardarelli, sia stato centrato allo stomaco da un proiettile di rimbalzo. Chi invece sembra non fosse presente all’interno invece è il suo fidato guardaspalle Raffaele Mauriello che avrebbe attesso all’esterno del palazzo per evitare “intrusioni”. Dunque si cerca chi ha fatto fuoco. Gli esami sulla pistola calibro 7,65 trovata vicino ai cavaderi di Laperuta e al corpo agonizzante di Nouvo diranno qualcosa in più come lo stube effettuato sia sui cadaveri sia sul 15enne e Mauriello. Gli investigatori tendono a privilegiare questa ipotesi perché due esponenti di spicco del clan Amato-Pagano dall’altro pomeriggio hanno perdere le loro tracce. E nel corso dei controlli effettuati anche nella giornata di ieri , che hanno permesso di ritrovare due pistole al Parco Monaco gettate tra i cespugli nella fretta di sbarazzarsene (si tratta di una calibro 8 special e di un’altra arma ancora da catalogare) si è scoperto che altri esponenti del clan avevano “le valigie pronte”. E’ il segnale che lo scontro è diventato cruento e che molti temono per la loro vita. Di certo il ferimento del rampollo degli “spagnoli” non potrà non essere vendicato. A meno che non si tratti di altro. E su questo versante le “leggende metropolitane” fioccano visto che si parla anche di una sorta di “rito di iniziazione” del rampollo in stile Gomorra e che sarebbe finito in tragedia. O addirittura che i killer avrebbero bussato alla porta e fatto fuoco per poi scappare. Troppa fantasia. Gli investigatori preferiscono seguire le tracce della balistica e della certezza.