Parlano i pentiti: “Cosi la camorra controllava gli appalti in tutti gli ospedali di Napoli”

I pentiti stanno spiegando ai magistrati della dda di napoli come la camorra crontrollava gfli appalti in tutti gli ospedali cittadini.  Sono due in particolare i collaboratori di giustizia che stanno contribuendo a fare luce sull’intreccio camorra-imprenditori e che è venuto alla luce mei giorni scorsi con l’inchiesta sulla società 2Kuadra” gesttita dal clan Lo Russo di Miano che aveva messo le mani sugli appalti del Santobono e della società Eav. Si tratta del boss Mario Lo Russo uno dei vertici dei “capitoni” e di Maurizio Ferraiuolo ex capo clan di Forcella. Il quatodiano Il Roma in edicola stamane riporta alcuni straclii dei verabi dei due boss che sono a corredo dell’ordinanza di custodia cautelare che nei giorni scorsi ha portato in carcere 12 perosne oltre a una dozzina di persone iscritte nel registro degli indagati. “Il clan Lo Russo controllava il Policlinico mentre gli altri ospedali della zona collinare (Monaldi, Cardarelli e Pascale) erano controllati dalle famiglie malavitose dei Caiazzo e dei Cimmino. La gestione di tale settore era principalmente affidata a Giulio De An-gioletti e Antonio Festa: il primo con un ruolo di estremo rilievo e interessi anche nel settore della droga fin dai tempi di Giuseppe Lo Russo”, queste le dichiarazioni di Mario Lo Russo: E ancora: “… i due sottopongono a estorsione i piccoli imprenditori o entrano direttamente in società con quelle di più grosse dimensioni, come ad esempio la Kuadra. …I rapporti sono iniziati anni fa con Giuseppe Lo Russo ed erano inizialmente di carattere estorsivo. Poi il rapporto si era evoluto, tanto che Giulio De Angioletti e Antonio Festa, affiliati al clan, avevano assunto un ruolo di primo piano all’interno della società e avevano rapporti con Riccardo Lama e Massimo Alemagna”. Anche l’ex boss di Forcella, Maurizio Ferraiuolo ha parlato degli appalti negli ospedali: “…Mi sono incontrato in un palazzo del borgo Sant’Antonio Abate sempre con l’Amendola, con il Rullo, con Francesco Bara (emissario dei Lo Russo), Vincenzo Tolomelli (zio), Tonino Cristiano (cognato di Salvatore Scognamiglio ucciso a Miano), Salvatore Botta, Antonio Aieta. Il summit fu organizzato per parlare delle estorsioni alle società aggiudicatarie degli appalti delle pulizie negli ospedali”. C’erno tutti i lcan del centro e della zona collinare  eperiferia Nord di Napoli. segno evidentemente che davanti agli affari sicuri non ci sono guerra di camorra. Poi ferraiuolo continua:”…Contemporaneamente in quello stesso periodo io stavo affrontando il problema legato alle imprese di pulizia e alle lavanderie degli ospedali in quanto rivendicavo, in particolare, le tangenti delle imprese che lavoravano negli ospedali Ascalesi e Annunziata. Il problema era nato perché le imprese che lavoravano in quegli ospedali erano di Tonino “Ca- pitone”, figlio di Salvatore. Ma come poi dirò, la stessa cosa accadde per le scuole. A quel punto Antonio Lo Russo mi mandò l’imbasciata tramite “Mecchei” e mi fece sapere che in ogni caso fino a quel momento loro avevano rispettato il nostro territorio in quanto avevano fatto assumere dalle imprese sia un cugino di Andrea Ottaviano, che ha lo stesso cognome, che un fratello di Salvatore Barile. Com’è noto, sia Ottaviano che Barile sono dei Mazzarella. Antonio Lo Russo mi mandava quindi a dire che fino al 2010 aveva pagato e che solo nel di- cembre 2011 mi sarebbe spettato quanto chiedevo, ma nella misura in cui sarei però riuscito a prevalere sui Mazzarella. Altrimenti era a questi ultimi che spettava la tangente… Facevo questo perché deve considerarsi che i Lo Russo riescono ad aggiudicarsi tutti gli appalti di servizi per ospedali e scuole, ma anche per le università com’è accaduto con quelle apertesi a Fuori- grotta. A tale ultimo proposito dico che mi attivai istigando persone del rione Traiano a me vicine, in particolare Alfredo Sorianiello, perché rivendicassero loro i soldi da queste imprese che lavoravano nella loro zona. Tanto ritenni di fare in quanto Sorianiello era mio alleato militare e quindi volevo metterlo in condizione di avere la sua parte. Mi risulta che tra i Lo Russo e i Sorianiello ci fossero anche rapporti per affari di droga…”


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