Napoli. Ragazzo morto nel bosco di Capodimonte: condannato l’ex soprintendente per omicidio colposo. Per questo reato sono stati condannati a quattro mesi di reclusione l’ex soprintendente dei Beni architettonici di Napoli Stefano Gizzi, il direttore del Real Bosco di Capodimonte Guido Gullo e il responsabile del Servizio di prevenzione Renzo Biagioni. La sentenza dal Giudice monocratico del Tribunale di Napoli Federico Somma che ha accolto le richieste del pm Fabio De Cristofaro e dei legali delle parti civili, avvocati Alfredo Sorge, Gennaro Ferrara e Dario Bosco, e’ arrivata al termine del processo per la morte di Antonio Barbatelli, caduto in un fosso il 24 agosto 2011 mentre correva. Il ragazzo aveva deciso di correre lungo la strada che costeggia il vallone Amendola (che non era stato interdetto ai visitatori e non aveva recinzioni) e precipitato per dieci metri. “Questa sentenza contribuisce in modo importante a poter dire che la morte di Antonio non fu inutile in quanto stabilisce che occorre riporre sempre la massima attenzione alla cura della sicurezza dei luoghi accessibili all’utenza pubblica e fruibili dai cittadini, siano essi strade o parchi”, ha detto l’avvocato Sorge.