Finirà in carcere Romolo Ridosso, nuova ordinanza anche per il figlio Gennaro, il nipote Luigi Ridosso e Alfonso Loreto. I giudici della Corte di Cassazione hanno rigettato il ricorso dei difensori dei quattro imputati del clan Ridosso-Loreto. Gli ermellini confermano la decisione del Tribunale del Riesame di Salerno, al quale avevano fatto appello per il mancato arresto i pm della Dda, Giancarlo Russo e Maurizio Cardea. Associazione per delinquere, omicidi e tentati omicidi queste le accuse per le quali i giudici della Suprema Corte ritengono debbano essere arrestati i quattro esponenti del clan di Scafati. Il procuratore generale aveva ravvisato l’esistenza delle esigenze cautelari solo per Romolo e Gennaro Ridosso, padre e figlio e per Alfonso Loreto, il neo pentito scafatese, mentre aveva ritenuto non necessario l’arresto per Luigi Ridosso, nipote di Romoletto, e figlio del defunto Salvatore alias ‘piscitiello’. Ieri mattina, gli avvocati Elio D’Aquino e Michele Cerabona hanno discusso per la posizione di Romolo Ridosso, l’avvocato Pierluigi Spadafora per Gennaro Ridosso e l’avvocato Libero Mancuso per Luigino Ridosso. Il collegio difensivo ha sostenuto la mancanza delle esigenze cautelari per i tre imputati nel processo che ha definito i componenti della cosca che opera tra Scafati e i paesi limitrofi. Rischia l’arresto Romolo Ridosso, uno dei capi dell’organizzazione criminale che ha gestito la cosca nei primi anni 2000 quando era in atto una guerra di camorra con il clan Muollo. La difesa ha ribadito i motivi scritti nell’appello al Riesame, chiedendo ai giudici della Corte di Cassazione di ribaltare la decisione del Tribunale della Libertà di Salerno. Qualora gli ermellini confermino la decisione si aggraverebbero le accuse per i quattro principali esponenti del clan. Il Gip aveva negato l’arresto di Romolo Ridosso e di altri coimputati per alcuni episodi molto gravi tra cui due omicidi e un tentato omicidio avvenuti tra il 2002 e il 2003 a Scafati. I pm avevano chiesto l’arresto per Alfonso Loreto, figlio del pentito Pasquale; Salvatore, Luigi e Gennaro Ridosso figli di Romolo, Luigi Ridosso figlio di Salvatore ucciso nel 2002 e per Romolo Ridosso.
Quest’ultimo, in particolare, veniva indicato dalla Procura come il mandante degli omicidi di Andrea Carotenuto e Luigi Muollo e del tentato omicidio di Generoso Di Lauro. Medesime accuse per gli altri componenti della famiglia Ridosso, mentre ad Alfonso Loreto veniva contesta la partecipazione all’organizzazione criminale operante a partire dal 2008 e gestita oltre che da Romolo Ridosso, dal padre pentito.
Una partecipazione che alla luce delle dichiarazioni confessorie di Alfonsino Loreto hanno preso più vigore ed hanno avvalorato la tesi dell’accusa. I giudici del Riesame di Salerno avevano parzialmente accolto l’appello dei pubblici ministeri della Dda.
La decisione degli Ermellini è esecutiva, si attende in queste ore l’ordine di esecuzione per la misura cautelare in carcere per i quattro imputati. (r.f.)