Scafati, usura alle casalinghe: condannati Moccia e Porpora, assolto Comiato

L’operazione “Loan sharks’ women” stroncò un giro di usura e estorsioni gestito dalle sorelle Moccia e da Elvira De Maio. Sei anni dopo gli arresti delle “donne strozzine” che patteggiarono la pena è arrivata la sentenza per altre tre persone finite in quell’inchiesta coordinata dal pm Serrelli. I giudici del secondo collegio hanno emesso la sentenza a carico di Maria De Martino, moglie di Simone Moccia, Raffaele Porpora, figlio di Elvira De Maio, e Ernesto Comiato accusati a vario titolo di usura e estorsione. Per i tre il pm Lenza aveva chiesto rispettivamente cinque anni di reclusione per De Martino e Porpora e tre anni per Ernesto Comiato. I giudici – presidente Raffaele Donnarumma – hanno condannato De Martino a due anni e tre mesi di reclusione e 5mila euro di multa, Porpora a un anno e 8 mesi e 1000 euro ed hanno assolto Ernesto Comiato. Gli imputati sono difesi dall’avvocato Antonio Raiola. Secondo l’accusa, Maria De Martino coadiuvava l’attività usuraia della famiglia Moccia, in particolare delle cognate e del suocero Sabato. Tant’è che alcune delle vittime avrebbero consegnato anche a lei le somme avute in prestito a interessi usurai. Porpora era accusato, invece, di aver fatto pressioni nei confronti di una donna finita nelle grinfie della madre, Elvira De Maio, e insieme a Comiato si sarebbe recato a Torre del Greco per fare pressioni e intimidire la donna costretta a rispettare le scadenze e la restituzione di interessi e capitali. L’inchiesta permise di scoprire il giro di usura gestito dalle donne della famiglia Moccia, le “cipollare”, nel quale erano finite almeno 25 vittime, gran parte di esse casalinghe alle quali le strozzine chiedevano interessi annui fino al 90%. Il processo che si è concluso ieri erano uno stralcio. (r.f.)


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