Frattamaggiore. Terra dei fuochi: un’altra vittima innocente della terra maledetta. E’ morta Enza Esposito 21 anni, una cameriera presso una pizzeria di Frattamaggiore. A rivelarlo è Don Maurizio Patriciello in un articolo apparso oggi sull’Avvenire.it: “Preghiamo per i genitori che sono distrutti. Quel “ brutto male” in questo caso è la leucemia. Altre volte è il cancro. Ma nessuno ha più il coraggio di chiamarli per nome”. La ragazza aveva frequentato l’ITC Gaetano Filangieri ed era fidanzata con Luciano Capasso. Era conosciuta da tutti come una ragazza sorridente e solare, ben voluta da tutti. La sua scomparsa ha lasciato scossa l’intera comunità di Frattamaggiore. La sua morte si aggiunge alle tante altre di queste terra, molte delle quali denunciate dallo stesso Don Maurizio Patriciello.
“Che ci sia qualcosa che non va è chiaro a tutti – dice all’Avvenire.it don Maurizio Patriciello -. Che cosa stia veramente accadendo non spetta a noi dirlo ma alle legittime autorità politiche e sanitarie”. E poi prosegue: “Oltre il danno dobbiamo sopportare la beffa di chi dice che non è vero. Che non c’è correlazione tra i rifiuti industriali interrati o dati alle fiamme nelle campagne e queste patologie che stanno decimando un popolo. Non ci sono prove scientifiche. Come se l’onere della prova spettasse al popolo e non allo Stato. Se non ci sono studi scientifici la colpa non è certo delle povere vittime. Dieci giorni fa a volare in cielo furono due nostri cari amici: don Marco, sacerdote trentacinquenne e Nicola, ministro straordinario della Comunione, trentenne. I nostri cimiteri sono strapieni di tombe con i fiori bianchi. La nostra gente è stanca. Stanca e sfiduciata. Stanca e arrabbiata. Ma nonostante tutto, ancora crede che lo Stato possa e debba intervenire. Ancora nutre fiducia che questa voragine possa essere arginata. Se non per se stessi, almeno per le future generazioni.
Al terribile morbo che ci uccide si unisce la povertà di tante famiglie che non ce la fanno a sostenere le spese per la cura e l’assistenza dei loro cari, spesse volte ricoverati al Nord. Non è giusto che gli innocenti paghino un prezzo tanto atroce per la cattiveria, l’ingordigia e la pigrizia dei loro fratelli in umanità. I nostri comitati, le nostre associazioni, la nostra parrocchia cercano di farsi accanto a tanto insopportabile dolore. Anche da un punto di vista economico”.