I tanti scontri tra clan tra Soccavo-Pianura e il rione Traiano: gli abitanti chiedono maggiore presenza dello Stato

Rimane accesa la miccia della faida nella polveriera Soccavo-Pianura-Rione Traiano. Gli investigatori manifestano le loro preoccupazioni perché ci sono ancora troppe armi in giro, nonostante i due ingenti sequestri delle settimane scorse, e soprattutto ci sono ancora tanti elementi dei clan in lotta in libertà. In pratica quella zona a cui vanno aggiunti, Fuorigrotta e Bagnoli, è l’unica della città di Napoli attraversata da inizio anno da omicidi, ferimenti, attentati e “stese” che non ha ancora conosciuto arresti. Le fiamme di questa notte in via Alfredo Capelli a Pianura che hanno distrutto quattro auto e creato danni a un condominio i cui abitanti si sono riversati in strada per paura delle fiamme sono la testiminanza ulteriuore di come la tensione sia sempre più alta.A Pianura gli scontri sono tra i Marfella-Pesce e i Romano-Lago-Sorianiello, a Soccavo quelli tra i Vigilia, spalleggiati dai Marfella-Pesce, e i Puccinelli-Petrone, a cui si sono alleati anche i Sorianiello e, nel Rione Traiano ci sono i Petrone-Puccinelli, ora più che mai alle prese con un colpo di coda del clan Cutolo con i Carillo-Ivone- Legnante che dalla parte alta del rione Traiano la cosiddetta “44” avrebbero sconfinato  nelle zone di spaccio dei rivali causando al forte reazione. Tutto questo perché il rione Traiano negli ultimi mesi è diventato uno dei centri nevralgici dell’approvviggionamento e smistamento della droga verso il centro di Napoli. La crisi del clan di Scampia e Secondigliano con gli arresti e pentimenti ha ridimensionato quel mercato e fatto emergere il rione Traiano con la conseguenza della nascita di una faida tutta interna al quartiere che si è sviluppata anche alle zone confinanti e che si è estesa fino a Bagnoli e Fuorigrotta. A ciò va aggiunta la latitanza di Felice D’Ausilio, il figlio del famigerato Mimì ‘o sfregiato di Bagnoli, che usufrunedo di un permesso premio dal carcere dove stava scontando l’ergastolo ha beffato tutti e si è dato uccel di bosco. Tornato in zona ha riorganizzato le vecchie leve riprendendosi in parte quelli che erano passati con il clan Giannelli. E ora in tutta la zona aleggia la sua figura e il suo potere. “Ora comanda Feliciello”, dicono in tanti. E anche qui attentati, ferimenti eomicidi, come quello del parcheggiatore abusivo Gaetano Arrigo ucciso un mese fa a Bagnoli. Troppe le tensioni in questi quartieri di Napoli, gli abitanti chiedono una risposta da parte dello Stato che in termini di arresti ancora non c’è stata e la paura soprattutto nelle ore serali continua ad aumentare.

(nella foto l’incendio delle auto e di parte dell’edificio in via Alfredo Capelli a Pianura)

 


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