E’ stato Lelluccio ‘o parente il foritore ufficiale della droga per il clan Lo Russo di Miano. Lo stabiese Raffaele Imperiale, uno dei più potenti narcotrafficanti del mondo, inondava di cocaina non solo gli “scissionisti” degli Amato-Pagano ma anche i “capitoni” di Miano. E’ il boss pentito Carlo Lo Russo ad averlo raccontato agli investigatori: “… quando sono uscito ho appreso da mio nipote Enzo ‘o signore che la droga lui la prenedeva da Mario, il socio di quello che sta a Dubai. Sto parlando del Mario che è stato arrestato a gennaio a Melito”. Si tratta di Mario Cerrone, il narcos di Fuorigrotta, socio di Imperiale e con il quale poi lo stesso Carlo Lo Russo entrò in forte contrasto tanto da aver spiegato agli investigatori: “…Mario Cerrone, lo volevo morto e dico anzi che è vivo per miracolo, solo perché mio figlio Enzo mi ha fatto riflettere”. Il canale della droga dalla Spagna attraverso Imperiale e gli “scissionisti” era in grado di far arrivare sulla piazza di Miano ingenti quantitatvi di droga ogni settimana.”…Enzo Cipressa, alias ’o Polpaccio- ha spiegato Carlo Lo Russo-non lo conosco di persona, non l’ho mai incontrato ma so per averlo appreso da mio figlio Enzo e da Mariano che ha rifornito loro di cocaina da parte di quelli di Melito cioè gli Amato-Pagano. In particolare ha rifornito di cocaina Enzo e Mariano di un carico di 5, 6 chili che non sono quelli che sono stati sequestrati ma sono un altro carico di droga, acquistata a ottobre. Quelli del sequestro erano un quantitativo che mio figlio Enzo e Ma- riano aveva avuto da Melito ed in particolare da “ Totore o’ Pazzo,” per il debito come ho già detto ci accordammo per la somma di 2.000 euro al mese e questo “polpaccio” era la persona che doveva riscuotere per conto di Melito da Mariano”.
(nella foto da sinistra il boss pentito Carlo Lo Russo e Mario Cerrone)