Torre Annunziata, i baby boss del “Terzo Sistema” restano in carcere. La love story tra Perna e la fidanzata di Sasà Paduano

Restano in carcere i 7 componenti del mini clan il “Terzo Sistema” di Torre Annunziata arrestati tre giorni fa dai carabinieri di. Ieri durante gli interrogatori di garanzia davanti al gip si sono tutti avvalsi della facoltà di non rispondere. E quindi Salvatore Orofino, di 34 anni, Antonio Longobardi, 24, Gennaro Pinto, 19, Luigi Gallo, 26, Bruno Milite, 23, e Vittorio Della Ragione, 19 restano in cella con il loro capo. Intanto dalla lettura dell’ordinanza di custodia cautelare emerogono altri particolari sulla nuova cosca di baby boss di Torre Annunziata e sul loro modus operandi. Ma  ci sono anche i contorni di una storia d’amore con la donna di un ras dei Gionta che si trova un carcere  dietro la nascita del “Terzo sistema”. Tutto ruoterebbe attorno al 26enne Domenico Ciro Perna personaggio che secondo l’accusa si sarebbe autoproclamato nuovo boss della camorra, con il sogno di creare a Torre Annunziata la “nuova Corleone”, facendo piazza pulita degli altri clan.
 Dalle intercettazioni telefoniche, come scrive Il Roma,  è venuta fuori anche una storia d’amore tra Perna e la fidanzata proprio del vero baby boss  nominato dai Gionta, Sasà Paduano, ora detenuto nel carcere di Messina con una condanna a 12 anni per aver partecipato all’omicidio di Ettore Merlino. E Perna per dimostrare la sua superiorità ai Gionta che “lo avevano cacciato” ha anche violato la “regola” della camorra  secondo la qualenon si possano prendere le “donne dei carcerati”. Regola violata da Perna, che avrebbe intessuto una relazione amorosa proprio con la fidanzata di chi lui voleva contrastare. “Gli sono sempre stato antipatico, perché sono più intelligente e sapeva che potevo prendere il suo posto”, diceva Perna riferendosi a Paduano. Ma così non è stato perché la sua “ascesa” al potere camorristico a Torre Annunziata è finita dopo solo otto mesi.

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