“In mezzo alla strada si dice che io voglio uccidere Alduccio Gionta, che sto aspettando per ucciderlo. Dicono che voglio il cognome sul giornale: ucciso Gionta, ucciso Gallo”. Manie da “grandeur” per Domenico Ciro Perna il baby boss del “Terzo Sistema”, la cui ascesa al potere camorristico di Torre Annunziata è finita prima ancora di cominciare grazie all’inchiesta dei carabinieri che lo hanno arrestato la scorsa settimana insieme ai suoi sei fedelissimi. Il colloquio in cui Perna mostra i muscoli e in cui si parla di uccidere Aldo Gionta “Alduk” il boss -poeta, figlio primogenito del boss dei boss Valentino Gionta è intercettato dai carabinieri. Il baby boss spiega le sue strategie “alla Corleonesi” al suo fidato affiliato Gennaro Pinto mentre transita in auto per le strade della città . E Pinto però quasi preoccupato che la sola morte dei Gionta possa determinare una violenta reazione dice: “… pure di la si deve fare piazza pulita, ma quello è finito comunque. sono pieni di ergastoli e nessuno li uccide”, riferendosi al clan Gallo-Cavalieri. Ma la strategia di “fare piazza pulita” non è riuscita. Per il momento il baby boss e i suoi del “Terzo Sistema”devono far trascorrere le loro giornate all’interno delle carceri e non possono più andare in giro per Torre Annunziata a fare danni.