È stata sospesa dalle funzioni di giudice onorario del tribunale di Salerno. Augusta Villani, coinvolta nell’inchiesta che vede indagato il giudice Mario Pagano e accusata di rivelazione di segreti d’ufficio, è stata sospesa dal Consiglio superiore della magistratura. La decisione è stata notificata alla Corte di Appello e al Tribunale di Salerno. Il presidente del tribunale aveva chiesto al Consiglio di sospenderla perché finita nell’inchiesta della procura di Napoli per corruzione in atti giudiziari e violazione del segreto d’ufficio. Augusta Villani, avvocatessa nocerina da tempo trasferitasi a Salerno, era stata travolta dall’indagine, insieme al giudice Pagano e ad altri personaggi eccellenti, tutti destinatari di una perquisizione che aveva portato alla luce l’inchiesta napoletana, nata da intercettazioni telefoniche. L’avvocatessa Villani era stata convocata dal Consiglio giudiziario a giugno scorso. Alla presenza del proprio legale, Alessandro Laudisio, aveva sostanzialmente ammesso di aver rivelato notizie riguardanti processi civili pendenti al giudice Pagano, sostenendo di averlo fatto per il rapporto che la legava a Pagano, fondato sui pregressi rapporti di lavoro proprio come giudice onorario. Ma il comportamento assunto dall’avvocatessa per il consiglio giudiziario non aveva giustificazioni visto che Pagano era stato trasferito da tempo a un altro ufficio. Le conclusioni del consiglio salernitano sono state fatte proprie dal Csm che ritiene grave la condotta di Augusta Villani, visto che i rilievi penali mossi dalla Procura di Napoli, attengono proprio alla sua funzione di magistrato onorario. «La vicenda che la vede coinvolta ha avuto una vasta eco sulla stampa locale e nazionale – scrive il Csm nella relazione conclusiva – il comportamento assunto ha compromesso la credibilità delle funzioni esercitate e il prestigio dell’ordine giudiziario, incidendo sull’idoneità alla continuazione dell’esercizio delle funzioni onorarie». Le ipotesi di accusa che i pm della Procura di Napoli – Celeste Carrano e Ida Frongillo – sono gravi. La Procura ha ipotizzato l’esistenza di un comitato d’affari capeggiato proprio dal giudice Mario Pagano con l’ausilio di professionisti, avvocati, dipendenti del tribunale di Salerno – dieci in tutto gli indagati – per pilotare sentenze civili e tributarie per conoscenti, amici e imprenditori. In cambio Pagano avrebbe ricevuto regali e favori a sua volta. «Un indebito condizionamento delle decisioni giurisdizionali e la generale permeabilità del contesto istituzionale a forme di pressione illecite»: questo il clima nel quale avrebbero agito Pagano e i suoi più fidati amici secondo quanto ha scritto il Gip del tribunale di Napoli autorizzando le perquisizioni eseguite nei mesi scorsi. Un sistema nel quale il ruolo di Augusta Villani sarebbe stato determinante.(r.f.)