Angri, agguato a Rega e all’amico: il Riesame scarcera i due Palo

Il Tribunale del Riesame di Salerno scarcera Giuseppe e Antonio Palo, accusati del tentato omicidio di Rosario Rega e Luigi Coppola. L’agguato si consumò all’esterno del bar «Tutto dolce», in via Madonna delle Grazie, lo scorso 27 luglio. Padre e figlio sono usciti due giorni fa dal carcere di Fuorni per essere sottoposti agli arresti domiciliari. Il collegio, nella sua decisione, ha ritenuto non sussistere più le esigenze cautelari precedenti, pur confermando in gran parte l’ordinanza del gip del tribunale di Nocera Inferiore. L’accusa resta infatti quella di tentato omicidio, ma potrebbe mutare prima che l’attività d’indagine della Procura si concluda. Per la procura, quel giorno padre e figlio giunsero nei pressi del bar a bordo di uno scooter. A sparare fu solo Giuseppe, 52enne, che lavora in una ditta di autoricambi. Le due vittime, Rosario Rega e Luigi Coppola, si trovavano assieme, poco distanti l’uno dall’altro. Il primo a essere colpito fu Coppola, poi toccò a Rega, che si rifugiò all’interno del bar pasticceria. Giuseppe Palo lo avrebbe inseguito fin dentro il laboratorio, ferendolo agli arti inferiori. I carabinieri arrestarono il giorno dopo il figlio di Giuseppe, Antonio, che lo stesso genitore aveva però scagionato dichiarando che in sua compagnia non vi era il 24enne, ma un albanese. Dietro l’agguato, una serie di presunte ritorsioni messe in atto da Rega, come l’incendio di un camion di proprietà di un amico di Giuseppe Palo. Oggetto della contesa un pezzo di ricambio che proprio quest’ultimo, in primo momento, decise di acquistare per poi tirarsi indietro. Seguì una presunta estorsione dello stesso Rega e infine, un litigio tra lo stesso Rega e Giuseppe Palo. Poi l’episodio del 27 luglio. Nei riguardi di padre e figlio, il sostituto procuratore Daria Cioncada ha già chiesto da tempo il giudizio immediato. Non ritenendo fondato il non coinvolgimento del figlio di Giuseppe, Antonio. Il 52enne si costituì giorni dopo i fatti, fornendo ai carabinieri anche le indicazioni per ritrovare la pistola Tanfoglio calibro 9×21 utilizzata nell’agguato.


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