Inondavano l’AgroNocerino di hascisc: condannati i Nettuno di Marano

Traffico internazionale di stupefacenti: condannati Castrese e Daniele Nettuno, i due pregiudicati di Marano vicini al clan Polverino. I giudici del Tribunale di Nocera Inferiore – presidente Domenico Diograzia, a latere Caccavale, Russo Guarro – hanno condannato a sette anni e sei mesi e a 6 anni, con l’aggiunta di una multa di 7mila euro e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, i due pregiudicati finiti nell’inchiesta denominata ‘Operazione Trojan’ della Dda di Salerno. I due, inchiodati dal pentito Isidoro Di Gioia di Torre del Greco, erano i committenti di un carico di hashish – 540 chili – commissionati a Luigi Serio, il paganese arrestato insieme ai figli e ad altri complici per traffico internazionale di stupefacenti e condannato – in primo grado – con rito abbreviato a 14 anni di reclusione. Isidoro di Gioia in un lungo interrogatorio, nel maggio del 2013, spiegò ai giudici come Serio importava stupefacenti dalla Spagna insieme ai familiari, raccogliendo le richieste di diversi clan della Campania. Di Gioia spiegò che per risolvere un problema ai suoi amici di Marano chiese al suo amico Serio che conosceva dal 2008 di importare un grosso quantitativo di stupefacente in Italia: 540 chili di hashish. Ogni clan ‘puntava’ dei soldi, poi Gaetano Di Ronza di Torre Annunziata o i Nettuno di Marano si occupavano di acquistarla in Spagna, a Barcellona, da trafficanti marocchini. E infine, Luigi Serio si occupava del trasporto in italia. Il pentito raccontò il sistema della ‘puntata’ che permise all’organizzazione di Luigi Serio di trasportare in Italia, nascosta in camion e container, la droga. “Una settimana o dieci giorni prima del viaggio – rivelò il figlio di Gaetano ‘o tapp – io investivo la mia quota, in quel caso investii 30mila euro. Ognuno dava i soldi che poteva e quando arrivava la droga la dividevamo. I soldi, invece, in contanti venivano nascosti nei doppi-fondi delle auto e arrivavano in Spagna. Ma io non mi occupavo di questo, non so chi li trasportava”. Nell’operazione Troian finirono oltre a Serio e ai suoi familiari pregiudicati di Angri, Nocera Inferiore, Torre Annunziata e Torre del Greco. Per Castrese e Daniele Nettuno che non avevano chiesto di essere giudicati con rito abbreviato, nei giorni scorsi è arrivata la condanna dal Tribunale di Nocera Inferiore.(r.f.)


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