La Dda chiede circa 2 secoli di carcere per i 25 imputati del clan Polverino per il “sacco di Marano”

Edilizia e camorra per conto del clan Poverino a Marano chiesti quasi due secoli di carcere per i venticinque imputati nel maxi processo che vede alla sbarra Antonio Simeoli, meglio noto come Ciaulone , fondatore della Sime costruzioni e indiscusso re del mattone della città, i suoi tre figli, affiliati alla cosca ed ex funzionari e dipendenti comunali, nonché per prestanome e di società e cooperative edilizie. La pm Lalia Morra della Dda di Napoli ha chiesto 24 anni e due mesi per Antonio Simeoli, 16 anni e due mesi per il figlio Benedetto e 13 anni e due mesi invece per l’altro figlio Luigi (detenuti assieme al padre dall’ottobre del 2013). Per il terzo figlio, Domenico la richiesta è di 5 anni di carcere.

L’indagine partita dal “sacco di Marano degli anni Novanta” si basa su una serie di intercettazioni e sul lavoro investigativo oltre che alle dichiarazioni di numerosi pentiti che hanno indicato in Antonio Simeoli come imprenditore di riferimento del clan Polverino. Tra questi Salvatore Lo Russo, dei “capitoni” di Miano, Antonio Zaccaro e Giuliano Pirozzi.

Le richieste di condanna hanno riguardato anche alcuni dipendenti ed ex funzionari del Comune di Marano: Gianluca Buonocore (5 anni), Armando Santelia (3 anni) e Raffaele Perna (2 anni), e per l’ingegner Rosario Altomonte (sei anni). E poi i prestanome Felice Di Iorio (11 anni), Ciro Sorrentino (9 anni e 3 mesi), Ferdinando Chiarolanza (8 anni), Pasquale Di Fenza (7 anni), Attilio Graziano (7 anni), Anna De Sica (4 anni e 3 mesi), Castrese Bosco (4 anni e 2 mesi), Vincenzo Comune (5 anni e 6 mesi) Angelo Capasso (7 anni), Celestino Marcone (7 anni), Carlo Contino (5 anni e 6 mesi), Vincenzo De Sica (4 anni e 3 mesi), Margherita Iorio (4 anni e 6 mesi), Mauro Paparo Filomarino (5 anni), Antonio Iorio (4 anni e 6 mesi), Angelo Napolitano (6 anni). Vittorio Altomonte (7 anni). Richiesta di assoluzione (reato depenalizzato o prescritto) per Giovanni Gala, Fabio Cecere e Giovanni Cicellini.

 


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