E’ stato “beffato” nel giorno in cui stava per lasciare il carcere per fine pena e tornare in libertà dopo quasi 30 anni di detenzione ininterrotta. Ciro Mariano “’o picuozzo” dei Quartieri Spagnoli, uno dei capi indiscussi della camorra napoletana negli anni Novanta è il protagonista della vicenda che è alquanto clamorosa e che viene raccontata dal quotidiano Il Roma. Sabato scorso aveva già preparato la valigia quando è arrivata la doccia gelata: un provvedimento della Procura presso l’ufficio esecuzioni con cui gli è stato notificato che deve restare dietro le sbarre per altri due anni. Un ri- calcolo del cumulo di pena da scontare, contestato immediatamente dalla difesa rappresentata dagli avvocati Massimo Ve- trano e Mauro Valentino. In particolare il primo ha fatto presente che si tratta di un errore, chiedendo una rapida rettifica. Per ora quindi Ciro Mariano, 64 anni compiuti a novembre 2015, è ancora detenuto nel carcere di Sulmona. Ai Quartieri Spagnoli erano pronti a festeggiare una scarcerazione inaspettata e la notizia si era sparsa rapidamen- te, così come altrettanto velocemente si è saputo che le cose erano andate diversamente. Sposato con cinque figli, Ciro Mariano è stato protagonista delle due più sanguinose guerre di camorra dei Quartieri Spagnoli: prima contro i Di Biasi, i “Faiano”, e poi contro gli scissionisti dal suo clan guidati da Antonio Ranieri “Polifemo” e Salvatore Cardillo detto “Beckembauer”. Omicidi, agguati e sparatorie, tra cui la famosa strage del “venerdì santo” quella del 31 marzo 1991 con tre morti e quattro feriti(vittime innocenti) a colpi di kalashnikov tra via Nardones e Sant’Anna di Palazzo.