Omicidi della faida di Barra: ergastoli cancellati agli “scissionisti” dei Cuccaro

E’ arrivata la sentenza che si aspettavano e il colpo di scena della conferma di un nuovo pentito nel clan. E’ accaduto tutto questo all’atto della lettura della sentenza in Corte di Assise d’Appello per l’omicidio di Giovanni Bottiglieri uno dei fedelissimi del clan Cuccaro di Barra ucciso in un centro scommesse nell’ottobre del 2013. La corte ha riconosciuto le attenuanti a killer e mandanti che in aula aveva ammesso i loro addebiti e ha quindi cancellato gli ergastoli di primo grado e condannando a “soli” 20 anni di carcere Raffaele Valda e a Ciro Niglio. Ma la sorpresa è arrivata nella lettura della condanna a Salvatore Cianniello detenuto a Parma perché fornì ospitalità a Niglio nel Parmense dopo il delitto. I giudici lo hanno condannato a 4 anni e 4 mesi per favoreggiamento aggravato dalla matrice camorristica con la concessione  delle attenuanti della collaborazione con la giustizia. Cianniello aveva già provato inutilmente ad accreditarsi come pentito con la Dda di Napoli: il pubblico ministero antimafia Antonella Fratello ne aveva pesato le dichiarazioni e gli aveva chiuso la porta ritenendolo chiaramente inattendibile. Invece pochi mesi fa Cianniello si è presentato in udienza col patentino di pentito rilasciatogli dalla Dda di Bologna e, alla fine, i giudici della Corte d’Assise d’Appello di Napoli gli hanno dato credito.Sconti di pena concessi anche agli altri imputati: Vincenzo Amodio, tra i leader dei ‘ribelli’, ha rimediato 12 anni per associazione di stampo mafioso ed estorsione a fronte dei 18 anni disposti all’esito del rito abbreviato. Otto anni sono stati comminati a Luigi De Martino (cognato di Raffaele e Ciro Valda) per il reato di camorra, mentre 6 anni e 8 mesi sono stati inflitti a Vincenzo Vilmi (avvocato Gennaro Marano) contro i precedenti otto anni. Assolto, infine, Luigi Valda, padre di Raffaele e del defunto Ciro: in primo grado era stato condannato per associazione di stampo mafioso e favoreggiamento. L’uomo è stato anche scarcerato. Il processo era nato dagli omicidi maturati nell’ambito della rottura interna al clan Cuccaro iniziata il 21 giugno del 2012 fu ucciso Ciro Abrunzo detto ‘o cinese. Delitto firmato dagli Amato-Pagano di Secondigliano per fare una cortesia alla Vanella Grassi. La vittima infatti era parente del boss Arcangelo Abete che in quel periodo era in guerra con i “Girati”. I Cuccaro avrebbero dato appoggio ai killer per compiere l’omicidio e di qui ci fu la scisssione con la famiglia Valda. Il 23 gennaio del 2013 fu ucciso infatti Ciro Valda che pubblicamente aveva accusato i Cuccaro di aver venduto Abrunzo alla Vanella. Gli scissionisti si vendicarono con l’omicidio di Giovanni Bottiglieri, fedelissimo dei Cuccaro.

 


Articolo precedenteSecondigliano, torna libero uno dei due uomini della Vanella-Grassi
Articolo successivoIl pentito: “Fu il clan Tamarisco di Torre Annunziata ad uccidere il boss di Salerno, Donato Stellato”