Ci sarebbe un testimone che sarebbe stato ascoltato a lungo nei giorni scorsi dagli investigatori a proposito dell’omicidio di Vittorio Vastarello, il figlio di Raffaele “auciello” dell’omonimo clan che controlla gli affari illeciti nel rioen Sanità . Come riporta Il Roma non è un confidente per ipotizzare il retroscena del delitto e i possibili mandanti, ma un uomo che si sarebbe trovato in via San Vincenzo e avrebbe assistito all’esecuzione mortale. La novitaÌ€ non eÌ€ di quelle in grado di decidere il risultato di un’indagine, ma quantomeno sarebbe servita a dissipare ogni dubbio sulla dinamica dell’agguato. Gli investigatori, che stanno conducendo le indagini stanno anche valutando con estrema attenzione una voce secondo la quale nei giorni precedenti all’agguato in via San Vincenzo il 43enne Vittorio Vastarello aveva litigato con qualcuno. Si sta cercando di capire il motivo del diverbio e se la cosa possa essere messa in realzione all’omicidio avvenuto la mattina del 31 agosto. Sempre sul fronte investigativo si fa sempre più strada l’ipotesi che i mandanti siano da ricercare nel quartiere di residenza di Vittorio Vastarello. Ci sarebbe stata una decisione maturata dall’allenza di più famiglie malavitose “stanche” del suoper potere della famiglia del boss Patrizio Vastarella. Troppe inimicizie nel corso dell’ultimo anno e mezzo. Poi il duplice omicidio di Vico Nocelle a Materdei che ha frenato la nascita di un nuovo cartello criminale per la gestione del traffico di droga nel centro di Napoli. Cosa questa poco gradita appunto ai Vastarella. E per questo che i Sequino insieme agli “epurati” Savarese e agli Esposito-Genidoni-Spina e ai reduci dei Mallo avrebbero deciso di portare l’affondo definitivo ai Vastarella uccidendo Vittorio, il personaggio più facile da colpire per lanciare il messaggio alla famiglia.