Condanne esemplare per il padre orco di Salerno che metteva in vendita i suoi tre figli costringendoli a sottostare a stupri di gruppo con i suoi amici. I giudici del collegio della terza sezione penale del tribunale di Salerno (Presidente De Luca, a latere Troisi e Celotto) hanno inflitto complessivamente 111 anni di carcere senza fareo sconti a nessuno degli otto protagonisti di uno squallido giro di pedofilia consumatosi nel cuore della città tra il 2006 ed il 2008. La pena più alta è stata inferta al padre dei tre bambini Giuseppe S. (omettiamo il cognome per evitare l’identificazione dei minori) che ha incassato 18 anni di reclusione; 15 anni per i salernitani Walter Barbone e Rita C. (la 74enne, nonna dei tre bambini e proprietaria di uno degli appartamenti dove si sarebbero consumati gli orrori, indicata dalla procura quale regista dello squallido affare); 13 anni per Domenico Rispoli; 14 anni per Dario Marruso; 10 anni per Vittorio Gallo; 13 anni per Roberto Placanico e Vincenzo Bianco. Gli imputati sono inoltre stati condannati a tutte le pene accessorie previste per i reati di natura sessuale, ad una provvisionale di 100mila euro per ogni bambino e al risarcimento dei danni da stabilirsi in sede civile. Secondo la tesi della Procura le violenze, che si sarebbero consumate con una frequenza di almeno tre volte alla settimana, venivano filmate. Vere e proprie “esibizioni pedopornografiche” che erano poi commercializzate allo scopo di lucro con un tariffario che andava dai 20 ai 50 euro. Una squallida storia di degrado morale e miseria umana che si sarebbe consumata per tre lunghissimi anni all’interno di tre appartamenti siti uno a Mariconda (piazzetta Anita Garibaldi), l’altro in via Salita San Giovanni, a Cappelle e l’ultimo, in via Andrea Sabatini. Già condannati all’esito del rito abbreviato i fratelli Vincenzo e Natalino Dragone ai quali è stata riconosciuta la seminfermità e che dovranno scontare entrambi 5 anni di reclusione.