Mentre i talk show televisivi fanno a gara con le loro stucchevoli trasmissioni sul caso di Tiziana Cantone continuano le indagini della Procura di Napoli Nord. Il pm titolare dell’inchiesta, Rossana Esposito, ha infatti disposto accertamenti su computer e cellulari di Tiziana Cantone e Sergio Di Palo. Il consulente tecnico-informatico Carmine Testa nominato dalla procura di Napoli nord è a lavoro in queste ore per comprendere due cose, principalmente: se il filmato a luci rosse girato in rete che ha portato al suicidio di Tiziana è presente sul almeno uno dei supporti informatici sequestrati e acquisiti a casa della coppia. E, inoltre, se lo stesso filmato è stato immesso sulla piattaforma internet da uno dei dispositivi in uso a Sergio Di Palo, l’ex fidanzato di Tiziana, non ancora indagato formalmente dalla procura, ma indicato dalla madre della trentatreenne come presunto “ideatore” dei filmini hard con protagonista Tiziana. “Mia figlia mi diceva che a lui piaceva vederla con altri”, aveva denunciato la signora Maria Teresa Giglio il giorno stesso del suicidio della figlia. La Procura intende capire, ed eventualmente escludere, che uno dei filmini amatoriali sia stato caricato con un processo di invio o trasmissione di un file sulla piattaforma del web da Di Palo. Solo successivamente bisognerà scoprire se l’upload sia stato fatto da uno dei quattro indagati dal pm Alessandro Milita della Procura di Napoli, tutti con un’età compresa tra i 20 e i 30 anni. Sarebbero stati proprio i quattro ragazzi, indicati da Tiziana nella prima denuncia depositata nel 2015, a ricevere i video finiti in pasto al pubblico di internet nella primavera del 2015. Tra discolpe e accuse, si arriva a un punto. Il capo della procura, Francesco Greco, assicura che il fascicolo aperto con l’ipotesi di reato di istigazione al suicidio è ancora a carico di ignoti, ma nelle prossime ore qualcosa potrebbe cambiare. Gli atti sono stati trasferiti ieri a Napoli nord su ordine del capo della Procura Giovanni Colangelo.