Ha pesantemente battuto il capo ed è morto dopo essere stato centrato in pieno da un’autovettura Volkswagen Polo guidata da un pizzaiolo di 46 anni, Antonio Acampora. I carabinieri di Agerola indagano sulla morte, avvenuta oggi, di un dipendente comunale di 58 anni, Gennaro Medaglia, partendo da quella che, per ora, sembra l’ipotesi prevalente: movente passionale determinato dalla gelosia del pizzaiolo che riteneva che ci fosse una relazione tra la moglie, da cui si era separato, e l’uomo. L’investimento è avvenuto in località San Lazzaro, davanti a un bar del paese dei Monti Lattari. Nell’impatto la vittima ha fatto un ‘volo’ di tre metri. Si tratta del geometra Rino Medaglia che, lo scorso anno aveva denunciato per minacce il pizzaiolo, ora indagato per omicidio stradale. I carabinieri, che stanno interrogando l’automobilista, intendono anche visionare le telecamere di videosorveglianza dei negozi circostanti per fare luce sulla vicenda. Tra i due uomini, infatti, c’erano state tempo fa discussioni relative a una presunta relazione che il pizzaiolo, come detto, temeva si fosse instaurata tra sua moglie ed il funzionario del Comune. Da qualche anno il pizzaiolo e la moglie si erano separati. Il 58enne è stato portato nel Pronto Soccorso dell’ospedale ”San Leonardo” di Castellammare di Stabia; in seguito all’impatto l’uomo presentava trauma cranico, fratture multiple e gravi compromissioni degli organi interni. I sanitari lo hanno sottoposto a intervento chirurgico ma per il dipendente comunale non c’è stato nulla da fare. Sposato e padre di due figli adulti, è spirato nel pomeriggio. la vittima appartiene a una famiglia molto nota ad Agerola con un fratello medico presso l’ospedale di Gragnano e un altro fratello molto giovanee rimasto vittima innocente della camorra negli anni Novanta. Si chiamava Maurizio e aveva detto no ai signori del pizzo che all’epoca imperversavano sui Lattari. Erano gli anni della guerra di camorra tra il boss “comunista” Umberto Mario Imparato alleato con gli Afeltra-Di Martino di Pimonte e i D’Alessandro. Maurizio Medaglia gestiva un’attività commerciale ad Agerola. Il giovane disse no a una richiesta estorsiva degli uomini dell’allora clan Imparato e fu ferito a colpi di pistola nelle gambe ma un proiettile gli recise l’arteria femorale e il giovane morì dissanguato. La salma del geometra Gennaro è stata trasferita nell’obitorio del cimitero di Castellammare di Stabia ed è a disposizione della magistratura. Il sindaco di Agerola, Luca Mascolo, vicino a entrambe le famiglie, ha detto: ”Un dipendente comunale è sempre parte di una grande famiglia ed in questo momento di lutto ci stringiamo al dolore dei familiari e degli amici del geometra Rino Medaglia. La notizia della sua improvvisa scomparsa lascia tutti noi letteralmente senza parole. Siamo affranti dal dolore e dall’angoscia. La sensazione di impotenza rispetto al tragico episodio ci spinge a riflettere sui valori fondamentali della vita, quelli che saldano e tengono unità una comunità piccola come la nostra. Ciò che è accaduto è incomprensibile e ingiustificabile”.