Ponticelli, Abbagnara e i baby boss del rione Conocal chiedono lo sconto di pena

Associazione camorristica e traffico di sostanze stupefacenti più una serie di episodi singoli di spaccio. Ecco i reati per i quali compariranno davanti al giudice gli 8 baby boss seconda operazione “Delenda”, compiuta dai carabinieri contro il clan D’Amico di Ponticelli a fine luglio. La Dda di Napoli ha accelerato ed ha chiesto il giudizio immediato. Non si celebrerà l’udienza preliminare e con estrema probabilità sceglieranno tutti il rito abbreviato per usufruire del previsto sconto di pena. A cominciare da Mariano Abbagnara “faccia janca”, oggi 19enne condannato già in secondo grado a 16 anni di carcere per aver partecipato all’omicidio di Raffaele Canfora quando aveva solo 17 anni.  Abbagnara è diventato famoso per essere il protagonista del trailer del fim Robinù di Michele Santoro presnetato alla Mostra del Cinema di Venezia. Con lui ci sranno anche Vincenzo Aprea “pisellino” 21 anni, pure lui con una pena di 14 anni di carcere da scontare per l’omicidio di Alessandro Malapena durante la faida tra i D’Amico e i De Micco e poi Vincenzo Costanzo “ciuculì” 19 anni e Ciro Gabriele Casillo 19 enne di Volla. E poi ci sono i minori tra cui  “luluz”, il 16 enne figlio della donna boss che fin dall’età di 14 anni ha partecipato a un omicidio e poi ha preso decisioni con i vertici della cosca, nonostante fosse il più piccolo del gruppo. E poi Attilio C. che diventerà maggiorenne tra qualche mese e da due anni ha ripudiato la mamma perché pentita insieme con il suo nuovo compagno  ex boss di un clan di San Giorgio a Cremano ed anche per Jessica P, 17 anni, l’unica donna del gruppo di baby boss del clan dei “fraulella” dove le donne hanno avuto negli ultimi anni un ruolo di vertice. E lei, fidanzata dell’altro figlio maggiorenne della donna boss, non poteva essere da meno. E infine un altro gestore delle piazze di spaccio, Antonio D. C. detto “Bombolone” o “scurzone”, 17 anni e protagonista insieme agli altri della gestione degli affari della cosca dopo gli arresti dei vertici.


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