Rojadirecta: in manette il capo Igor Seoane Miñan

Parlare di Rojadirecta fa balzare alla mente gli eventi sportivi in streaming, fruibili in modo gratuito tramite il portale e senza necessità di PayTV alcuna.

Un servizio del genere danneggia chiaramente tutti quei gestori che sulle PayTV e sugli eventi in streaming on-demand (e non) basano i loro guadagni ed è per questo che, dal 2005, Rojadirecta è al centro di numerosissime guerre legali.

Anche Mediaset, lo scorso Novembre, riuscì ad ottenere una sentenza favorevole contro il portale di streaming ottenendo il blocco DNS ed IP dagli operatori nazionali; ciò nonostante Rojadirecta non si è mai fermato e, a suon di cambi di dominio, è riuscito a sopravvivere e a portare avanti la sua attività.

Attività che, durante la giornata di ieri, è costata un arresto al suo fondatore: Igor Seoane Miñan è finito in manette nel tribunale di La Coruña, in Galizia (Spagna). Al contrario di quanto ci si aspetti, Seoane Miñan non era mai scappato; sembra infatti che si trovasse in tribunale per deporre come testimone a proposito dell’ultima denuncia da parte dell’emittente spagnola Canal Plus, ovviamente per “Violazione del diritto d’autore”.

Secondo alcuni testimoni il fondatore del celebre portale sarebbe “arrivato con un casco in mano”, segno che l’arresto era piuttosto inaspettato; Seoane Miñan avrebbe ripetuto alla magistratura, ancora una volta, che

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Una tesi che a quanto pare questa volta non è riuscita a convincere la magistratura e che avrebbe fatto scattare l’arresto, sebbene secondo una comunicazione ufficiale della procura di La Coruña l’arresto non sarebbe legato in modo diretto alla denuncia di Canal Plus.

Qualunque sia il motivo, si tratta di un duro colpo per Rojadirecta che, secondo alcune stime, grazie alle affiliazioni pubblicitarie delle agenzie di scommesse riesce a fatturare circa due milioni di euro l’anno.

Al momento il sito è ancora online e pienamente funzionante ma, anche se dovesse sparire, sappiamo perfettamente che tra ricostruzioni, servizi su Kodi e decine di siti alternativi, il mondo dello streaming non si fermerà qui.

(fonte chimerarevo.it)


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