Anche Andrea Ridosso, nipote del boss ora pentito Romolo, ha messo nero su bianco accusando il sindaco di Scafati Pasquale Aliberti. Il giovane laureato, quello della faccia pulita della famiglia di stabiesi spostatasi negli anni Ottanta a Scafati, quello indicato dall’ex consigliere comunale e provinciale Raffaele Lupo come il candidato ideale della famiglia per appoggiare Aliberti alle ultime elezioni amministrative e che ricevette il rifiuto da parte dello stesso sindaco, è stato interrogato dal pm Vincenzo Montemurro della Dda di Salerno che sta indagando su camorra e politica a Scafati. Lo scorso 16 settembre Andrea Ridosso ha messo a verbale altre accuse contro il primo cittadino:
“…Alle argomentazioni opposte da Aliberti circa le mie scomode parentele, opposi che era risaputo che nelle liste che sostenevano la riconferma del mio interlocutore erano presenti soggetti di dubbia moralità o comunque parenti di pregiudicati, come nel caso di Alfredo Malafronte, figlio di Alfonso che so essere stato detenuto per anni…Le famiglie Ridosso e Loreto volevano uno e un solo candidato nella lista “Grande Scafati”. Il mio impegno per l’elezione di Barchiesi è stato attivo e proficuo. Difatti è stato eletto con circa 300 voti, dei quali 200 erano stati procurati da me…Ricordo che insieme a Raffaele Lupo, conosciuto tramite mio fratello Luigi, incontrai il sindaco Aliberti in una bar sulla Nazionale per discutere sull’individuazione dei candidati della lista “Gran de Scafati”. Lupo mi chiese di partecipare all’incontro per coinvolgermi. Sapeva che io desideravo entrare attivamente a fare politica. Io dissi che avrei sostenuto la candidatura del Barchiesi in quanto la sua elezione avrebbe testimoniato il suo impegno, essendo quest’ultimo latore di pochi voti. Alla lista mancavano alcuni nomi e io proposi l’avvocato Luca Maranca, bravissima persona. Il sindaco ac consentì e lo inserì nella lista… Anche mio fratello Luigi si impegnò nella tornata elettorale del 2013. Veniva a trovarmi nella sede del comitato elettorale di Roberto Barchiesi. Ha attivamente par tecipato al sostegno politico. Mi ha presentato persone a cui ho segnalato la candidatura del Barchiesi per procacciargli voti. Lui era lo zio di Alfonso Loreto, socio di mio fratello e di mio cugino per cui sono in grado di affermare che la sua o la mia candidatura abbia anche costituito oggetto di una scelta fatta dai tre”.