Scomparso da Pimonte Vincenzo Afeltra, figlio di Pasquale, uno dei più pericolosi killer al servizio dell’ex boss “comunista” dei Monti Lattari, Umberto Mario Imparato. Il giovane 25enne, accusato di rapina e lesioni gravi ai danni di un coetaneo, era stato scarcerato a maggio scorso per finire la pena ai domiciliari. Da oltre una settimana si sono perse le sue tracce e la sua scomparsa si tinge di giallo. Una vita spericolata la sua fatta di rapporti con la droga e continui colpi di testa tanto che da quando era tornato a casa ai domiciliari era diventato il terrore dei vicini di casa. In qualche circostanza ha esploso colpi di pistola in aria all’esterno dell’abitazione in qualche altra si era limitato a scagliare oggetti contro le pareti di casa e ad urlare. Già qualche mese fa di notte, in preda a una crisi, si era allontanato da casa in stato di alterazione e ritrovato dai carabinieri a Gragnano. Arrestato e rimesso ai domiciliari. Ma ora la sua misteriosa scomparsa fa venire alla mente il drammatico passato di suo padre ucciso a Pimonte il 20 novembre del 1995 nel corso di una irruzione dei Nocs della polizia in un casolare dove stava tenendo un summit insieme con Giacomo Avitabile e Giovanni Zurlo, tutti morti. Afeltra dopo l’uccisione sempre da parte della polizia, qualche anno prima, del capo Umberto Mario Imparato, aveva assunto un ruolo di guida all’interno della pericolosa cosca dei Monti Lattari.In quella circostanza fu arrestato anche il pregiudicato Michele Donnarumma che faceva da vedetta. La polizia arrivò in quel casolare dopo una “soffiata” di un pentito.