Tre in carcere, sei ai domiciliari e uno solo sfuggito alla cattura. E’ questo il risultato del blitz messo a segno dalla squadra mobile di Napoli che ha sgominato un’organizzazione familiare dedita al traffico di banconote false. Per gli inquirenti, la banda era ben organizzata e poteva contare su una fitta rete di fiancheggiatori. I reati contestati a vario titolo sono di associazione per delinquere, falsificazione di monete, spendita e introduzione nello Stato di monete falsificate e spaccio di sostanze stupefacenti. Il giro d’affari dell’organizzazione e’ milionario. Il gruppo, mostrano le intecettazioni ambientali e telefoniche, poteva contare su una ‘clientela fidelizzata’ che spacciava valuta contraffatta, alla quale concedeva anche dilazioni nel pagamento del prezzo delle banconote, cosi’ come dimostrano i solleciti nei confronti dei ‘morosi’. In parte era unito anche da vincoli di parentela, che hanno reso possibile una sorta di turn over tra i componenti non appena uno di loro veniva arrestato. A capo della banda, Davide Grimaldi, che, anche da detenuto, impartiva le disposizioni necessarie per fare andare avanti gli ‘affari’.  La banda di Grimaldi naturalmente non disdegnava nel trafficare droga.Nel gruppo come figura apicale figura anche Carmela Pittirollo moglie del defunto boss Lucio De Lucia detto Totor cap ‘e chiuov,uomo di punta del clan Di Lauro, e capozona del rione Berlingieri, ucciso nel 2007 in piena faida, come poi hanno raccontato i pentiti dall’allora giovani killer dei “Girati”, Luigi Magnetti e da Luigi Giannino. Ma la Pittirollo è anche la mamma di quello che nel clan di Lauro veniva chiamato “il mostro” Ugo De Lucia,  Ugariello per gli amici. Colui che in una sola giornata uccise tre persone ma sospettato di cinque delitti in quarantotto ore ed arrestato nel febbraio del 2005 in un albergo di Poprad, località turistica slovacca dopo essere sfuggito al maxi blitz contro il clan di Ciruzzo ‘o milionario. Uguariello fu anche il killer di Gelsomina Verde, la 21 enne vittima innocente uccisa nel 2005. Secondo quanto hanno raccontato i pentiti Gelsomina, fu uccisa  perché “colpevole” di essere amica di un rivale. Avvicinata con una scusa, sequestrata e condotta in aperta campagna. Quindi torturata e uccisa, il cadavere bruciato. Ugariello giustificò l’ efferato delitto: “Era una prostituta, andava con tutti, anche con me”. Quella stessa mattina aveva ammazzato due persone in una tabaccheria. Inseguito dall’ ordinanza di custodia cautelare dell’ Antimafia, Ugariello si era rifugiato nell’ albergo in Slovacchia di proprietà di un italiano, tutelato da una rete blindata di magliari, venditori di merce contraffatta. Grazie ai viaggi di una coppia, si manteneva in contatto con il clan e con la moglie, alla quale, per il giorno di San Valentino, inviò cento rose rosse. Tradito da alcuni messaggi inviati con il telefonino fu bloccato nella lussuosa camera d’ albergo. Era in tuta sul letto davanti alla tv, sul comodino dolci e vino rosso.
PERSONE SOTTOPOSTE AGLI ARRESTI IN CARCERE
1) GRIMALDI Davide nato a Napoli, il 06.05.1974;
2) PITIROLLO Nunzia nata a Napoli, il 23.03.1969;
3)DE MARTINO Anna nata a Napoli, il 08.11.1966;
PERSONE SOTTOPOSTE AGLI ARRESTI DOMICILIARI
4)ARRICHIELLO Giuseppe . nato a Napoli, il 24.09.1993;
5) ARRICHIELLO Pasquale Pasquale, nato a Napoli, i! 16.03.1987 ;
6) CARDONE Gennaro nato a Napoli, 17.03.1992 ;
7) DE MARTINO Salvatore già detenuto. Nato a Napoli, il 15.08.1979;
8) PITIROLLO Carmela nata a Napoli, ìl 15.07.1958 ;
9) ZERKANE Abdelouahab nato a Tebessa (Algeria). il 21.03.1972.