Processo per i 40 morti del viadotto autostradale, in aula la conferma che la revisione del bus era falsa

E’ stata aggiornata al 25 novembre prossimo  l’udienza del processo per la morte di 40 passeggeri del bus precipitato il 28 luglio del 2013 dal viadotto dell’A16 Napoli-Canosa nel territorio di Monteforte Irpino in provincia di Avellino. L’udienza, durata oltre otto ore, ha raccolto le testimonianze, richieste dalla Procura, di tre agenti della Polizia di Stato che svolsero i primi rilievi immediatamente dopo l’incidente e che in seguito hanno collaborato alle indagini. Nel pomeriggio, dopo che in mattinata era stato ascoltato il sovrintendente capo Alessandro Zadra, hanno deposto Dario Maniero e Oreste Bruno, rispettivamente ispettore superiore e sovrintendente capo. Entrambi, oltre che sulla dinamica dell’incidente, hanno confermato che dalle indagini svolte la revisione del bus era stata falsamente attestata pochi giorni dopo la tragedia. Per questo compaiono tra i 15 imputati di omicidio plurimo colposo, disastro colposo e falso in atto pubblico due dipendenti della Motorizzazione Civile di Napoli, Vittorio Saulino e Antonietta Ceriola, e Gennaro Lametta, proprietario del bus che nell’incidente ha perso il fratello Ciro, che guidava l’automezzo. Nella udienza del 25 novembre, i tre agenti della Polizia di Stato verranno sottoposti alle domande della difesa degli imputati.


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