Scafati: “Hai capito papà è morto per la sua bontà”, la drammatica testimonianza del figlia del carabiniere

Scafati. “Hai capito papà è morto per la sua bontà”: la figlia di Salvatore Rossi, lo grida al telefono. L’anziano è morto mentre cercava di aiutare una donna vittima di un pirata della strada. Quella donna al telefono ci si è attaccata dopo un attimo. Dopo aver visto il corpo di un uomo sull’asfalto e i medici del 118 arresi accanto a quel corpo. Non sapeva chi fosse quell’uomo e la ‘pietas’ umana l’aveva portata a comprendere quel dolore ancora inespresso che era lì sull’asfalto. Alle 8,11 è tutto bloccato. Auto in fila a Via Passanti, sul cavalcavia dell’ospedale Mauro Scarlato e in via Martiri d’Ungheria. Scafati si è fermata. Ma è un blocco insolito. Automobilisti imprecano. Studenti scendono dalle auto e cercano di raggiungere la meta: la scuola. In via Martiri d’Ungheria c’è un’ambulanza. Pochi curiosi intorno. Ragazzini che passano e osservano quell’uomo. Arrivano i vigili, si prova a rianimare quell’uomo. “E’ un infarto” dice qualcuno. “Forse un incidente. Ho visto un furgoncino scappare come se vi fosse qualcosa di strano”. Salvatore Rossi ha un foglietto con un numero di targa. Ex carabiniere che stava compiendo un gesto di eroismo civile. Rincorrere un veicolo che ha tamponato un’auto. Un soccorso spontaneo che gli è costato la vita. Un infarto. Sì, stroncato da un infarto.

La ricostruzione di quanto è accaduto la fanno i vigili. Poi arriva una pattuglia dei carabinieri. Ma il suo nome non c’è. Nessuno lo sa. Lo grida la figlia, quando arriva. “E’ papà” l’urlo straziante mentre arriva anche il genero, e poi l’altra figlia. Bloccati nel traffico e chiamati dal rincorrersi delle voci delle persone, i familiari. Nessuno sa chi è quell’uomo. Non lo sanno neppure loro. Dall’altro lato della strada i nipoti che dovrebbero andare a scuola: “Mamma non si può, non possiamo andare a scuola. Non ce lo chiedere” urlano alla mamma che piange e poi avvisa tutti con il cellulare. “Papà è morto per la sua bontà”. “Andate da mia madre, non può rimanere sola”. Salvatore Rossi, ex carabiniere, voleva aiutare quella donna. Ha preso quel numero di targa del pirata. Ha provato a rincorrerlo. ‘Andiamo dai carabinieri vi accompagno’ pare abbia detto prima di sentirsi male. Poi, il crollo. E’ a terra. Mentre quel furgoncino rialza la barra posteriore e va via. Il passeggero è sceso, forse bloccato da quell’ex carabiniere. Forse è quello che ha strisciato la Opel corsa che usciva dallo stallo del parcheggio e ha divelto lo specchietto. Strusciato l’auto grigia, guidata dalla donna. Il resto è la cronaca di un incidente. Il resto sarà capire cosa è accaduto. Un esame autopico, un’inchiesta della magistratura. Un uomo indagato.

Il resto è la storia di un uomo che è morto per aiutare una donna in difficoltà, come un eroe civile che rende una città come Scafati ancora un paese del quale essere orgogliosi.

Rosaria Federico

(nella foto la figlia del carabiniere in pensione morto d’infarto per inseguire il conducente di un  furgoninco che non  si era fermato dopo un  tamponamento)


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