Il Riesame ha deciso solo il sindaco di Scafati, Pasquale Aliberti e i Luigi e Gennaro Ridosso dovranno esser arrestati. Libero invece Nello Aliberti. Luigi e Gennaro Ridosso per la verità già sono in cella per altri reati mentre per il primo cittadino si dovrà attendere il pronunciamente della Cassazione alla quale i suoi avvocati già hanno annunciatto ricorso. Passeranno almeno tre mesi prima della decisione finale. Niente carcere invece per il fratello del sinmdaco, Nello Aliberti. L’ordinanza del Riesame, contiene alcuni elementi di novità molto importanti rispetto alle accuse formulate del pm Vincenzo Montemurro della Dda di Salerno, in quanto non soltanto riconosce come “inquinate” le elezioni comunali del 2013 ma anche quelle regionali del 2015. E non solo, per il collegio (presidente Gaetano Sgroia, a latere Giuliano Rulli e Dolores Zarone) Aliberti ha “usato” i voti della camorra anche per le amministrative del 2008 e le provinciali del 2011. Per i giudici, il suo, era un vero e proprio “sistema”: il sindaco si sarebbe appoggiato, di volta in volta, al clan che in quel momento cotnrollava il territorio cittadino: i Sorrentino, i Matrone e i Ridosso. A questo punto si aggrava anche la posizione della moglie del sindaco, il consigliere regionale Monica Paolino, eletto per la seconda volta nelle fila di Forza Italia.