Camorra & Politica in Irpina, 11 arresti. C’è anche l’ex sindaco di Pago del Vallo di Lauro

Un “intreccio perverso tra camorra, politica e affari”: questo lo scenario tracciato dai magistrati della Dda di Napoli e dai poliziotti della questura di Avellino che hanno fatto luce su una serie di presunte connivenze tra ex ed attuali esponenti dell’amministrazione locale di Pago del Vallo di Lauro, in Irpinia, portando all’arresto di 11 persone, due in carcere e nove ai domiciliari. Tra i destinatari del provvedimento cautelare in cella anche l’ex sindaco Giuseppe Corcione, alla guida del Comune fino allo scorso giugno ed anche il suo ex braccio destro Andrea Amoroso, ex assessore e vicesindaco nonché attualmente presidente del Consiglio comunale del piccolo comune dell’avellinese. In carcere anche il pluripregiudicato Luigi Vitale, ingegneri ed architetti dell’amministrazione comunale e due vigili urbani, ma anche imprenditori ed esponenti della malavita locale. Le indagini sono state avviate dagli agenti della squadra mobile della questura di Avellino per analizzare le attività delinquenziali commesse dalle nuove leve della criminalità organizzata attiva soprattuto nel Vallo di Lauro, roccaforte delle famiglie Cava e Graziano.

Secondo quanto ritenuto dal gip, le investigazioni svolte in un primo momento nei confronti dei fratelli Vitale, all’epoca legati ai Cava, si sono poi estese nei confronti di alcuni amministratori del Comune di Pago del Vallo di Lauro. È stata svelata, così, una “stretta connessione tra funzionari comunali ed esponenti della criminalità locale” ed hanno consentito di accertare “profonde infiltrazioni camorristiche e condizionamenti nell’attività amministrativa e politica” dell’ente comunale da parte di Giulio Maffettone, esponente di spicco del clan Cava, ucciso di recente in un agguato di natura mafiosa e di Luigi Vitale. Sono stati così accertati, anche grazie a intercettazioni telefoniche e ambientali, reati che vanno dall’abuso d’ufficio alla concussione e all’estorsione, aggravati dall’utilizzo del metodo mafioso. I poliziotti, coordinati dai magistrati della Dda partenopea, hanno avuto riprova di quanto già accertato da oltre un trentennio di indagini: le infiltrazioni della malavita soprattutto a Quindici, Lauro e Pago del Vallo di Lauro. In particolare, il Comune di Pago del Vallo di Lauro è stato sciolto, negli ultimi 25 anni, già due volte per infiltrazioni camorristiche: nel 1993 e nel 2009 quando a guidare la giunta era l’ex sindaco Corcione.


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