È morto nei giorni scorsi il boss Salvatore Terracciano, 51 anni, detto “’o Nirone” considerato uno dei capi camorra dei Quartieri Spagnoli ed in particolare della zona che va dalla Pignasecca alla Rinascente. Terracciano è morto in casa di parenti dopo una lunga malattia che lo aveva portato ad uscire dal carcere per tentatre le cure nel reparto detenuti del Cardarelli. Considerato uno dei personaggi più complessi di spicco dei Quartieri Spagnoli, Terracciano era stato arrestato il 13 aprile del 2006 nel corso di un blitz anticamorra insieme ad altri 11 esponenti del clan. Secondo gli inquirenti della Dda, , come ha ricordato il Roma, Salvatore Terracciano, subito dopo uscito dal carcere avrebbe fondato un proprio gruppo criminale e poi avrebbe stretto un patto con la cosiddetta alleanza di Secondigliano, il cartello che raggruppava tre cosche capeggiate da Eduardo Contini, i fratelli Licciardi e Francesco Mallardo. Terracciano, una volta stretto il patto con l’alleanza di Secondigliano, sarebbe poi entrato in contrasto con i superstiti del clan Mariano, storica cosca dei quartieri Spagnoli. “’o Nirone” sarebbe entrato in contrasto anche con la famiglia Russo, il cui capo Domenico, detto “mimì dei cani”, venne ucciso nel corso di un agguato. Conclusa una guerra se ne aprì un’altra contro la cosca Lepre- Piccirillo, attiva al Cavone e a Montesanto. Terracciano è tornato alla ribalta delle cronache napoletane perché padre di Manuela, la ragazza incensurata di 23 anni ricercata perché accusata di aver ucciso con un colpo di pistola, la notte di Capodanno del 2009 ai Quartieri Spagnoli a Napoli, il giovane Nicola Sarpa che era affacciato ad un balcone. Manuela si costituì dopo due giorni nel carcere di Santa Maria Capua Vetere.