L’agguato si ieri sera al bar “Havana” di via Filone a Pianura in cui è stato ferito in mniera grave il noto pusher Antonio Liberti per gli investigatori rappresenta la risposta all’omicidio di Raffaele Pisa e al mancato omicidio del boss Salvatore Romano “Muoll-muollo” ed è quindi opera del cartello Romano-Mele-Lago che si contrappone ai Pesce-Marella-Foglia nel territorio di Pianura. La vittima designata, ricoverata in gravi condizioni ma non in pericolo di vita al Cardarelli, era appunto legata a personaggi della famiglia Marfella. Per ironia della sorte il bar in cui si è consumato l’agguato in passato è stato frequentato anche da Raffaele Pisa, l’ultima vittima di camorra di Pianura ma legato invece ai Mele. I carabinieri della compagnia di Bagnoli che conducono le indagini stanno visionando i filamti delle telecamere per dare un volto e un nome al killer solitario. L’azione del sicario ieri sera è stata fulminea da vera professionista: meno di 15 secondi per compiere l’agguato. Antonio Liberti era al bancone del bar e aveva appena ordinato un caffè e si stava intrattenendo con alcuni clienti quando è entrato un uomo con il volto parzialmente coperto da un copricapo di lana. Si è avvicinato all’obiettivo ha estratto una pistola e ha sparato colpendo il 47enne al petto da distanza molto ravvicinata. Incassato il colpo a bruciapelo Antonio Liberti si è voltato e ha tentato di scappare ma il suo killer ha esploso un altro colpo che lo ha colpito alla schiena. A questo punto la vittima designata si è accasciata al suolo priva di sensi e in un lago di sangue. Il killer è scappato senza esitare e ha raggiunto un complice che era fermo davanti al bar con uno scooter. I clienti del bar sono scappati, così come il di- pendente dietro il bancone che ha tentato di nascondersi. Non è escluso, anzi è molto probabile, che i killer siano stati avvertiti da un “filatore” che era all’interno del bar o nei pressi. La visione dei filmati da parte degli investigatori serve a capire anche questo.