Ercolano: “È partito il cavallo? Sta correndo? E ha vinto o no?”, così il boss, oggi pentito, si informò sull’omicidio Oliviero

“È partito il cavallo? Sta correndo? E ha vinto o no?”.così il boss Costantino Iacomino, oggi pentito, si informò sull’omicidio Oliviero. Era il 21 ottobre del 2001 e il padrino della camorra di Ercolano, cutoliano della prima ora, che aveva stretto un patto di acciaio con i Birra e i fratelli Zeno, chiese notizie se fosse stata eseguita la sentenza di morte che lui stesso dalla latitanza insieme con i vertici della cosca ovvero Giovanni Birra e Stefano Zeno avevano stabilito. Salvatore Oliviero fu ucciso il 21 ottobre del 2001 mentre si trovava all’esterno del “King Bar” in via Panoramica e in quella circostanza fu ferita anche una donna che si trovava allinterno del bar. E’ stato lo stesso boss pentito a raccontare in aula perchè si decise si uccidere Olivero: “In quel periodo ero in latitanza insieme a Giovanni e Stefano in uno stabile a Castel Volturno; Vivevamo in tre appartamenti e da lì che impartivanmo gli ordini per gli affiliati della cosca. Una mattina mi telefona mia figlia piangendo. Mi spiegò che mio genero Agostino Scarrone sposato con mia Maria Maddalena  era sullo scooter quando una vettura lo aveva investito.Scarrone perse i sensi e subito dopo l’accaduto fu portato all’ospedale Don Bosco”. Solo dopo alcuni giorni il giovane(anch’egli pentito) si riprese e riconobbe il responsabile: era stato Salvatore Oliviero. Di qui la decisione di eliminarlo. Missione di morte portata a termine da Giacomo Zeno (fratello di Stefano), Giorgio Battaglia (il killer), Salvatore Cefariello e Salvatore Viola. Per questo omicidio il boss pentito Costantino Iacomino è stato giudicato in un processo con rito abbreviato il 24 marzo 2015 e condannato a sedici anni di carcere.

 

(nella foto da sinistra il boss pentito Costantino Iacomino, Giovanni Birra e Stefano Zeno)

E


Articolo precedenteManifesti contro Papa Francesco a Roma: indaga la polizia
Articolo successivoScoperto il capannone delle auto rubate al confine tra Castellammare e Torre Annunziata: due arresti