Torino. Una lunga scia di morte che riemerge dal passato del serial killer delle prostitute Maurizio Minghella. Un nuovo omicidio è stato attribuito all’uomo già condannato all’ergastolo per sette delitti commessi tra il 1978 e il 2001, quattro nel genovese e tre nel torinese. L’uomo, che oggi ha 59 anni ed è rinchiuso nel carcere di Pavia, è stato rinviato a giudizio per l’omicidio di Floreta Islami, prostituta albanese strangolata nelle campagne di Rivoli in provincia di Torino, diciannove anni fa, il 14 febbraio 1998. Oggi, in Camera di Consiglio a Torino, il gup Elena Rocci ha accolto la richiesta del pm Roberto Sparagna, che lo scorso anno aveva riaperto le indagini sul ‘cold case’. L’inchiesta per l’omicidio della donna, nata a Valona nel 1969, era stata archiviata una prima volta nel ’98 e una seconda nel 2004. Mancavano prove decisive. La svolta è arrivata nel 2014, grazie alle più recenti e innovative tecniche di analisi biomolecolare. La polizia scientifica ha comparato il dna di Minghella con la piccolissima traccia di liquido biologico trovata vicino alle frange dell’arma del delitto: una sciarpa di lana nera. Che l’autore dell’omicidio fosse il ‘Travoltino della Valpolcevera’, come Minghella era stato soprannominato in gioventù per il suo look da ‘Febbre del sabato sera’, gli inquirenti lo avevano sempre sospettato. Tante le analogie con i delitti che portano già la sua firma, troppe per essere considerate una casualità . Ancora una volta la vittima era una prostituta, ancora una volta uccisa con un’arma trovata sul posto. Le pagine di cronaca nera avevano iniziato a parlare del serial killer alla fine degli anni Settanta, quando Minghella, appena ventenne, finì dietro le sbarre, condannato all’ergastolo per l’omicidio di quattro prostitute. Nel 1999 ottenne la semilibertà e si trasferì a Torino, dove sembrava condurre una vita irreprensibile: di giorno lavorava in una comunità e la sera tornava in carcere. Ma nel marzo 2011 venne di nuovo arrestato. E nel 2005 la Cassazione lo ha condannato in via definitiva per l’omicidio di tre donne: Fatima H’Didou, marocchina di 23 anni strangolata nel maggio del ’97 a Caselette; Cosima Guido, 63 anni, trovata senza vita nel gennaio del ’99 nel suo monolocale a due passi dalla Pretura in piazza IV Marzo a Torino; Florentina Motoc, moldava di 21 anni, uccisa nel febbraio 2001 nel capoluogo piemontese. Quello di Floreta sarebbe l’ottavo omicidio, ma Minghella, condannato a una pena complessiva di 131 anni di carcere, è indagato anche per altri delitti.