Napoli, spaccio al Pallonetto di Santa Lucia: ai domiciliari altre tre donne

La raffica di fermi che poche settimane fa ha portato all’azzeramento della rete di spaccio del Pallonetto Santa Lucia gestita dai fratelli Ciro e Antonio Elia continua a vacillare sotto i colpi del Riesame. Ieri mattina sono state infatti ridimensionate le misure cautelari in carcere emesse a carico di tre donne ritenute dalla Procura antimafia vicine, in alcuni ca-i persino organiche, al clan Elia. Sono state poste agli arresti domiciliari Annamaria Di Meglio, 21 anni, Rita Di Mauro, 63 anni, e Anna Pugliese, 40 anni.
Le ultime due rispettivamente mamma e figlia e congiunte di Bruno Pugliese detto ‘ o Bruno ex pentito e gestore della piazza di spaccio di Vico Supportico d’Astuti 30, assistite dall’avvocato Maria Grazia Padula, hanno ottenuto gli arresti domiciliari: la difesa è infatti riuscita a convincere il Riesame che per le due “lady” del Pallonetto non sussisteva più una necessità cautelare stringente come il carcere.
Alquanto singolare invece la vicenda giudiziaria della terza indagata spedita agli arresti in casa, Annamaria Di Meglio. La 21enne, come riporta Il Roma, seppur gravata da una consistente accusa di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, è infatti riuscita a ottenere i domiciliari. La svolta per lei è arrivata grazie al meticoloso lavoro di comparazione che il suo legale, il penalista Giuseppe De Gregorio, ha svolto su alcune delle fonti di prova individuate dalla Dda. In sostanza la difesa ha rilevato, sollevando il punto in sede di Riesame, che le immagini degli impianti di video- sorveglianza con cui la giovane donna era stata incastrata non riportavano alcuna indicazione circa l’orario e il giorno in cui il frame era stato realizzato. Una circostanza, quest’ultima, che avrebbe quindi reso impossibile incrociare il dato grafico con quello sonoro, vale a dire le informazioni emerse dalle intercettazioni a bientali effettuate dagli investig tori nelle piazze di spaccio gestite dagli Elia. Un ragionamento che naturalmente non sposta di un virgola la genuinità delle immagini, ma la mancata corrispondenza tra i dati potrebbe denotare condotte criminose diverse rispetto a quelle poi effettivamente contestate dalla Procura. Da qui la decisione del Riesame di considerare insufficienti gli elementi necessari alla conferma del provvedimento cautelare in carcere. Ad Annamaria Di Meglio, figlia del più noto Umberto in carcere sedici anni da innocente insieme con il cugino omonimo per un omicidio mai commesso, e di Giulia Elia, sorella dei boss e che gestiva la cosiddetta piazza di spaccio delle donne sempre in via Supportico D’Astuti in cui venivano impeigate anche le altre figlie minori della donna. Ad Annamaria Di Meglio sono stati così concessi gli arresti domiciliari.

 

(nella foto Anna Pugliese e la mamma Rita Di Mauro)


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