Mercato San Severino. Emissari ad intimidire e a riscuotere migliaia di euro di pizzo da imprenditori edili e commercianti, in qualche caso anche con l’intermediazione di un noto imprenditore, un centro massaggi adibito a casa di prostituzione, traffico di stupefacenti e armi. Pietro Desiderio, il capoclan, arrestato per ordine dell’antimafia oggi godeva di una fitta rete di complicità sparse nelle province di Salerno e Napoli e, da circa tre anni, imponeva col terrore la sua presenza di capoclan, in diversi affari malavitosi. E’ quanto emerge dall’indagine che stamattina ha portato all’arresto di 33 persone: 22 in carcere e 11 agli arresti domiciliari nell’ambito di un’operazione portata a termine dai carabinieri del Comando provinciale di Salerno. Pizzo, ma anche traffico di droga e armi, gli affari di Desiderio – 38enne originario di Pagani – ma stabilitosi a Nocera Superiore con incursioni nella valle dell’Irno e in particolare a Mercato San Severino. Numerose le accuse contestate, ma quelle più rilevanti riguardano le estorsioni messe a segno o tentate ai danni di noti imprenditori e commercianti. Come quella ai danni del titolare di un negozio di casalinghi di Mercato San Severino che avrebbe dovuto ‘sborsare’ 15mila euro per non avere ‘problemi’ con gli esponenti del gruppo criminale e in particolare con Francesco Mandile che – su mandato di Desiderio – andò a chiedere il pizzo al commerciante. “Guarda che qua le domande le facciamo noi.. le persone che rappresento e che appartengono alla malavita vogliono avere da te 15. 000 euro .- disse Mandile alla vittima – senti guaglione ma tu ci tieni ai tuoi figli ed alla tua famiglia, cosa stai facendo, vuoi che passino un guaio. Il commerciante avrebbe dovuto recuperare in 24 ore la somma richiesta altrimenti sarebbero esplose le bombe.
Pietro Desiderio aveva imposto la legge del più forte in diversi settori. Tra le vittime, poi diventato compartecipe tanto da essere indagato per associazione per delinquere esterna, anche Michele Izzo, imprenditore noto nel settore dell’organizzazione di eventi e fiere in tutta la Campania. A Izzo, Desiderio avrebbe imposto il servizio di guardiania degli eventi e l’assunzioni di persone vicine agli uomini del clan tra il 2013 e il 2016. Ma Izzo sarebbe diventato, poi, anche il tramite tra gli esponenti del gruppo criminale e numerosi commercianti e imprenditori che esponevano nelle Fiere organizzate dalla ‘Amg organizzazione eventi’. Proprio nell’ufficio di Mercato San Severino di Izzo, secondo l’antimafia, si sarebbero consumate numerose richieste estorsive ai danni di titolari di imprese che esponevano nelle fiere allestite dalla società di Izzo.
In principio, Michele Izzo, titolare della Amg di Mercato san Severino dovette subire le intimidazioni del clan. Il 6 dicembre del 2014, infatti, Pietro Desiderio a scopo intimidatorio fece incendiare un automezzo parcheggiato nel piazzale della Amg e di proprietà di una ditta di trasporti. Fu la resa per l’imprenditore di origini nocerine. Successivamente, secondo gli inquirenti, fu costretto ad assumere con contratto di lavoro occasionale Emanuele Filiberto Arena con funzioni retribuite di guardiania e gestione lucrativa dell’area di parcheggio abusiva pertinente alla fiera allestita da Izzo, tra il maggio e il giugno del 2015 in Mercato San Severino.
Rosaria Federico
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