Minori arrestati a Napoli per rapina: le loro storie diventano un film

“Salvare i ragazzi dei vicoli di Napoli e’ possibile, ci vuole una rivoluzione culturale: non a chiacchiere ma con fatti concreti. Solo cosi’ si puo’ vincere la battaglia e sperare di recuperare quanti piu’ giovani e’ possibile”. Fabio Venditti, giornalista e regista romano, lotta da cinque anni per aiutare i ragazzi dei quartieri a rischio di Napoli e c’e’ riuscito con moltissimi di loro, avendo a che fare con ragazzi difficili come i 5 arrestati oggi per 21 rapine.”Sono numerose le storie, molto commoventi, alcune un po’ meno. C’e’ chi ci ha creduto, altri che si sono lasciati andare – racconta – c’e’ Giuseppe, che adesso ha una licenza da ambulante e grazie a un progetto di imprenditoria giovanile ha un carretto e vende il caffe’. Posso parlare di Giannino, uno dei figli di un capoclan che adesso e’ direttore di un bar. O anche Carmine Monaco che in Gomorra e’ diventato ‘o track e adesso e’ famoso. Hanno imparato che per guadagnare bisogna lavorare e che anche se abitano nei vicoli possono diventare persone perbene”. Il racconto di Fabio Venditti parte da lontano, quando nel 2012 ha fondato con Mario Savio, ex elemento di punta della camorra, l’associazione ‘Socialmente pericolosi’. Questa storia adesso e’ diventata un film che gira l’Italia e arrivera’ a Napoli e Caserta, con attori di primo piano tra i quali Fortunato Cerlino, il don Pietro Savastano di Gomorra. “Volevo creare tra i vicoli una scuola di sceneggiatori, fonici, attori e registi. Dare ai ragazzi che non avevano speranza un progetto concreto nel quale credere. Era un esperimento ma e’ diventata realta’ quando la Rai ha mandato in onda due documentari dell’esperienze della vita di questi ragazzi dei Quartieri Spagnoli e del Pallonetto di Santa Lucia che io portavo in giro per l’Italia”, dice il giornalista. Venditti racconta il loro stupore nel sentirsi accettati “come persone normali, pur se con precedenti”. Racconta del lavoro quotidiano che si intraprende per cercare di recuperare le coscienze di chi nasce e cresce con determinati esempi di vita. “Alcuni di loro vivono conoscendo solo la prepotenza – sottolinea Venditti – e te ne accorgi sin da quando sono piccolini. Vi e’ mai capitato di passare in una piazza dove stanno giocando a calcio? Si spingono e tirano certe mazzate che fanno paura. Per esempio uno dei miei piu’ grandi problemi e’ stato quello di non farli urlare. Sembra una sciocchezza ma e’ la prima regola da far comprendere”. Il messaggio e’ chiaro e diretto: “Ripetere a tutti: sei capace e poi trovare un lavoro”. E il miracolo puo’ essere dietro la porta, anzi dietro la cinepresa.


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