Non è possibile stabilire le cause del decesso dagli esami eseguiti sulla salma, riesumata nei giorni scorsi, di Lucio Materazzo, morto nel 2013 all’età di 81 anni, padre di Vittorio Materazzo, l’ingegnere ucciso a coltellate lo scorso novembre davanti alla sua abitazione di Napoli, in via Maria Cristina di Savoia. Sarebbero queste, secondo indiscrezioni trapelate in ambienti giudiziari, le conclusioni del consulente incaricato dalla procura di esaminare il cadavere per accertare se – come sempre ipotizzato da Vittorio – Lucio Materazzo non sia morto per cause naturali ma in seguito a una aggressione. Vittorio tentò di far riaprire il caso, con un esposto in Procura presentato nel 2014, ma il fascicolo fu archiviato. La riesumazione è stata disposta dalla Procura dopo l’omicidio di Vittorio, per il quale è indagato il fratello minore Luca che è ricercato dal 19 dicembre 2016. Luca è anche indagato, come atto dovuto dopo la riapertura del fascicolo, per la morte del padre. L’esame del medico legale avrebbe accertato comunque l’assenza di fratture.Â
Il corpo e’ molto deteriorato e pertanto sara’ difficile, se non impossibile, riuscire a trovare segni utili per poter risalire ai motivi della morte di Lucio Materazzo, il padre di Luca, quest’ultimo latitante per l’omicidio del fratello Vittorio e indagato anche per la morte ‘sospetta’ del genitore. Vanno in questa direzione le prime indiscrezioni emerse dall’esame autoptico sulla salma dell’81enne morto il 25 luglio 2013 nella sua casa a viale Maria Cristina di Savoia. La Procura cercava segni di un violento pestaggio, quindi fratture al viso o alle ossa del corpo, ma non e’ possibile arrivarci scientificamente. E’ questo l’ennesimo colpo di scena dell’inchiesta sulla fuga di Luca e la morte di Vittorio, ucciso sotto casa con oltre trenta coltellate il 28 novembre scorso. Per questo delitto e’ ricercato Luca che e’ sospettato di averlo assassinato per motivi economici. Vittorio sembra avesse su di lui sospetti  che erano culminati in un esposto che, pochi mesi prima di morire, aveva presentato alla Procura. I periti depositeranno le analisi complete fra quaranta giorni.Â