Uno “screening accurato” di tutte le richieste di tesseramento al Pd presentate nell’ultimo giorno disponibile al circolo di Miano, quartiere dell’area nord di Napoli. Sarà questa la prima azione che svolgerà Graziella Pagano, indicata ieri dal segretario regionale del Pd Campania Assunta Tartaglione come commissario del circolo Pd di Miano alla luce di quanto emerso dal video, pubblicato da “la Repubblica”, su presunte irregolarità nelle operazioni di tesseramento. Ieri Pagano ha incontrato Emanuele Fiano, inviato dal partito nazionale come “osservatore” per verificare la regolarità delle operazioni di tesseramento a Napoli e nei comuni della provincia. Pagano spiega che “le richieste presentate quel giorno a Miano sono state annullate, ma ora mi riprometto di controllarle tutte e di svolgere uno screening dei tesserati, perché tra chi era presente quel giorno c’è anche chi non c’entra niente e si è visto annullare la tessera”. Se lo screening è l’azione che sarà svolta a breve termine, a medio e lungo termine Pagano ha un obiettivo più ampio: “Riaprire una sezione del Pd a Miano”, che al momento non esiste. Le operazioni di tesseramento sono state infatti “ospitate” nei locali di un’associazione, così come talvolta avviene per i seggi delle primarie. “Il fatto che non ci sia una sede fisica nella quale incontrarsi è un tema -spiega Pagano- e il segretario ha insistito più volte perché fosse risolto questo problema.
“E’ chiaro che una sede è un elemento di trasparenza e controllo, non è un caso che per i tesseramenti precedenti non si siano verificati fatti del genere”, dice. Secondo Pagano, ex parlamentare ed europarlamentare Pd, che conosce bene il territorio di Miano “essendo stato il mio collegio per 15 anni”, bisogna ora “riprendere un minimo di lavoro democratico sul territorio, un territorio tra l’altro di frontiera e terra di nessuno. Fino a qualche anno fa c’erano ben due sezioni che facevano attività politica ma fornivano anche assistenza, attività che oggi fanno i Caf che, paradossalmente, con il territorio talvolta hanno un rapporto più diretto di quanto abbiano i partiti. Poi – conclude – va affrontata la questione generale tra partito solido e partito liquido: siamo in mezzo e non abbiamo deciso”.
Ma dopo il putiferio scatenatosi ieri parla anche Michel Di Prisco, al centro del caso tessere a Napoli: “Cosa c’è di male se fanno la tessera per me? Ma per chi altro allora?”, “Chi lo conosce Matteo Renzi a Miano? Sfido chiunque, mi devono dimostrare che le tessere non si fanno per amicizia, vicinanza politica con qualcuno” ha detto Di Prisco al Corriere della Sera. “Noi siamo gente semplice – dice – questo è popolino, io sono una persona perbene che aiuta chi ne ha bisogno. E se qualche amico mi chiede di farsi la tessera che faccio, lo rispedisco a casa?”. “Sono turbato ma sereno – dice quindi Di Prisco a Repubblica – ho la coscienza pulita. Nel Pd non vogliono rinnovare, questo è il problema. I vecchi se ne devono andare. Io sono per i giovani”. “Sono mortificato – aggiunge quindi – non ho mai dato soldi a nessuno e non intendo alimentare ulteriori polemiche. Su quel video è stata montata l’ennesima gogna dopo quella del 2011”. Intervistato anche dal Mattino, Di Prisco spiega: “Sono lontano da Cozzolino ormai da tre anni. Sono contro Cozzolino, se ne deve andare. Anche lui rappresenta il vecchio e io sono per il nuovo. Mi sono iscritto al Pd perché sono per il rinnovamento, sono per Renzi. Quindi lascio immaginare quale possa essere la mia considerazione per gli attuali dirigenti del partito e per lo stesso Cozzolino che non vedo da tre anni”. Alla domanda se per sostenere le sue idee ha fatto tessere attraverso il Caf che gestisce in via Ianfolla, Di Prisco replica: “Non è mio costume utilizzare il Caf per un partito. D’altra parte se si guarda al numero delle iscrizioni, appare chiaro che duecento tessere non sono molte rispetto alla forza del partito sul territorio di Miano”.
Di Prisco era stato coinvolto nello scandalo delle primarie del 2011 poi annullate.