Camorra a Pianura, il Riesame incastra il gruppo di Salvatore Romano “muoll-muoll”

Mentre la Dda di Napoli cerca le tracce sulle auto sequestrate al gruppo del ras Salvatore Romano “muoll-muoll” reggente del clan Mele di Pianura il tribunale del Riesame ha depositato il dispositivo di rigetto dell’istanza di scarcerazione presentata dai suoi avvocati. La Procura antimafia di Napoli attraverso un atto irripetibile nei prossimi giorni alla presenza dei difensori (gli avvocati Massimiliano Toma e Paolo Gallina) cercherà tracce sulle auto sequestrate nel febbraio scorso dai carabinieri al gruppo composta da Salvatore Romano, Pasquale Ercole, Antonio Vanacore e Marco Battipaglia. I quattro furono sorpresi su autovetture di provenienza illecita, e quindi accusati di ricettazione, e del possesso di un fucile semiautomatico con matricola cancellata. La Procura invece vuole dimostrare che quelle auto erano state rubate direttamente dal quartetto e non acquistate da ricettatori. L’inchiesta quindi sul gruppo autonomista guidato da Salvatore Romano va avanti anche alla luce delle motivazioni espresse dal Riesame. Il presidente Purcaro del collegio F dell’Ottava sezione del Tribunale del Riesame di Napoli ha spiegato nelle sue 12 pagine come esistano gravi indizi a carico dei quattro e la sussistenza del carattere camorristico del gruppo. In primo luogo ha respinto le richieste dei difensori sul non utilizzo delle dichiarazioni di Romano fatte ai carabinieri all’atto dell’arresto. Il Riesame invece ha sostenuto che quelle dichiarazioni sono utilizzabili perché rese spontaneamente e non in sede di interrogatorio. Romano aveva in pratica “confessato” che la sera del giorno in cui furono fermati avrebbero dovuto compiere un agguato ai danni di un esponente di spicco del clan Marfella e che oltre al fucile avevano la disponibilità di altre armi. Infatti i carabinieri due giorni dopo trovarono un vero e proprio arsenale in un terreno che poi è risultato essere di proprietà di uno zio dello stesso Salvatore Romano. Il ras resta dunque in carcere con i suoi tre complici mentre l’inchiesta della Dda sulla faida di camorra a Pianura tra i Pesce-Marfella e i Mele continua e promette ulteriori sviluppi.

 


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