“A breve nel carcere di Padova i detenuti voteranno per eleggere propri rappresentanti chiamati a confrontarsi con l’amministrazione. La sperimentazione partira’ tra pochi giorni. Non e’ un’idea nostra, e’ un’idea nata a Bollate, ma bisogna saper copiare il meglio”. Lo ha annunciato Ornella Favero, fondatrice e direttrice di “Ristretti Orizzonti”, giornale della casa di reclusione di Padova, che oggi ha partecipato al convengo organizzato a Roma sul tema “Il mondo come prigione? Carcere, diritti, giustizia”. L’incontro e’ stato un confronto tra addetti ai lavori che ha toccato diversi aspetti, tra cui quello dell’edilizia carceraria e degli spazi all’interno delle strutture, anche attraverso un confronto con progetti realizzati all’estero, dalla Spagna alla Norvegia. Anche in Italia sono state condotte esperienze per ripensare le strutture detentive e una carrellata e’ stata presentata all’incontro. Nel carcere di Firenze Sollicciano, per esempio, e’ stato fatto un progetto “partecipato” che ha coinvolto anche agenti e detenuti con le loro proposte, ma non si e’ andati oltre la fase progettuale. A Poggioreale, Napoli, e’ in corso un lavoro insieme agli studenti della facolta’ di Architettura che hanno proposto un’ipotesi di riutilizzo come spazio come dei grandi corridoi ora inutilizzati. A Torino Le Vallette grazie alla tesi di dottorato di una giovane architetto e alla collaborazione di altri colleghi e di molti detenuti, due spazi esterni sono stati ristrutturati quasi a costo zero riutilizzando materiale carcerario, con un budget di soli 18mila euro. E anche per il carcere Due Palazzi Padova sono stati eseguiti progetti che sono stati portati anche alla Biennale di Venezia.