Carmela Scermino candiata a sindaco per la sinistra ad Acerra

ACERRA. Sarà Carmela Scermino, la vedova del meccanico Giuseppe Veropalumbo, assassinato nella sua abitazione da un proiettile vagante dalla camorra appena trentenne a Torre Annunziata il 31 dicembre di 10 anni fa, la candidata a sindaco di Alternativa Acerra.

La coalizione formata da Sinistra Italiana, Rifondazione Comunista, Possibile, Dema e da alcune liste civiche di sinistra ha indicato Serino come sua candidata ieri sera nel corso di un’affollata assemblea che si è tenuta ad Acerra. Dovrà vedersela per ora con il sindaco uscente Raffaele Lettieri e Paola Montesarchio, che guida una coalizione composta da Pd (di cui è segretaria) e liste civiche di centrodestra. «Acerra è una città dormiente dove si preferisce parlare di feste e festini, ma non della criminalità che la stringe in una morsa», esordisce senza mezzi termini Carmela Scermino, 37 anni ed una figlia, Ludovica di appena 10.

La lotta alla criminalità e la tutela della legalità sono diventate per Scermino il pane quotidiano da quella maledetta notte in cui un proiettile penetrò nell’appartamento al nono piano posto al centro del quadrilatero delle carceri, il regno incontrastato del clan Gionta di Torre Annunziata e colpì mortalmente suo marito Giuseppe Veropalumbo mentre era seduto al tavolo a giocare a carte insieme ad alcuni familiari.

«Da allora non mi fermo per ottenere giustizia e dare un volto ed un nome agli assassini di Peppe. Da nove anni mi batto per le vittime innocenti della camorra e per la legalità» spiega Carmela Scermino. Attualmente è presidente dell’osservatorio comunale della legalità di Torre Annunziata e portavoce di Un popolo in cammino, il movimento anticamorra nato nel rione Sanità a Napoli dopo la morte di Genny Cesarano, assassinato durante un scontro a fuoco tra clan rivali. Ma Sermino è anche assessore allo sviluppo e alla giustizia sociale della municipalità Stella- San Carlo all’Arena di Napoli.

«Ho accettato questa nuova sfida perché ormai è da anni che ho messo radici ad Acerra. Mi sento emozionata ed orgogliosa di essere stata scelta. E’ una grossa responsabilità per me, ma ce la metterò tutta per far uscire dalle stanze del potere la politica e portarla in strada tra la gente» incalza tra applausi scroscianti la candidata a sindaco di Alternativa Acerra. Legalità, ma non solo. «Voglio una città normale, vivibile, dove poter vivere in sicurezza ed in salute, ma dove anche il lavoro sia un diritto e non una merce di scambio, un favore da chiedere al potente di turno», dice. Riferimento alla recente condanna per corruzione elettorale di un consigliere di maggioranza, parente del sindaco in carica, che in cambio di voti offriva posti di lavoro nella sua società di vigilanza privata. «La prima cosa che farei da sindaco è incontrare le forze dell’ordine per mettere a punto un piano di sicurezza. E’ assurdo che in città non ci sia un sistema di videosorveglianza. Poi l’ambiente e la tutela di salute pubblica e lavoro. Non prometto posti ma l’impegno a creare le condizioni per creare occupazione».

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