Vietri sul Mare. Bollini farmaceutici ‘cancellabili’ e senza sicurezza: maxi sequestro di farmaci in una farmacia di Vietri da parte dei carabinieri del Nas di Salerno. L’ispezione, ordinata dal pubblico ministero Nuzzi, ha portato al sequestro di 232 scatole di farmaci che sono stati affidati in custodia giudiziale allo stesso farmacista. Il professionista non è indagato e l’inchiesta non riguarda responsabilità penali del titolare della farmacia vietrese. L’indagine potrebbe avere più ampi risvolti e riguarda la filiera del confezionamento dei farmaci e in particolare la stampa dei bollini identificativi prodotti dalla Zecca dello Stato ed equiparati alla ‘carta valori’. A far scattare l’ispezione che ha portato al sequestro di oggi, una denuncia presentata nei mesi scorsi dall’avvocato Antonio Sarno per conto di un cliente della farmacia che dopo aver acquistato farmaci di uso comune (cardioaspirina, spray nasale, ecc..) alcuni dei quali prescrivibili, si è accorto che le confezioni presentavano delle irregolarità rispetto ad analoghi farmaci che aveva già acquistato. Il cliente della farmacia vietrese si è accorto che il numero progressivo e identificativo del lotto del farmaco e della produzione era parzialmente cancellato e che il caduceo, cioè la parte adesiva che viene apposta sulla prescrizione medica, era completamente diverso da altri delle stesse medicine in suo possesso.
La stampa dei codici identificativi e le caratteristiche sono dettate da un decreto ministeriale e prodotto in via esclusiva, per il servizio sanitario nazionale, dal Poligrafico e Zecca dello Stato. Una sorta di francobollo ufficiale che riporta, in quel codice identificativo, tutte le caratteristiche del farmaco, il lotto di produzione e la casa farmaceutica che lo ha prodotto. Una carta d’identità fondamentale anche per risalire ad eventuali lotti da ritirare dal mercato, o trafugati che fu ideato per un efficace contrasto a possibili frodi in danno della salute pubblica, del servizio sanitario e dell’erario.
Nella farmacia vietrese, i carabinieri del Nucleo antisofisticazioni di Salerno – guidati dal maggiore Vincenzo Ferrara – hanno rinvenuto 232 confezioni di farmaci con bollini illegali, farmaci che non sono di provenienza illecita, ma che sono stati ‘marchiati’ con bollini prodotti dalla Zecca dello Stato, così come prevede la legge.
E’ facile immaginare, dunque, che gli accertamenti disposti dalla Procura di Salerno possano avere ramificazioni più ampie, fino a seguire tutta la catena di confezionamento dei farmaci distribuiti dal sistema sanitario nazionale. Aspetto fondamentale dovrebbe essere quella dell’indelebilità del numero progressivo del bollino in modo da prevenire possibili frodi. Un elemento che nelle confezioni sequestrate stamane non è stato riscontrato. Infatti, sulle confezioni ritrovate – secondo gli inquirenti – i bollini erano sprovvisti degli elementi di sicurezza e tracciabilità . La cancellazione del numero progressivo e identificativo potrebbe prestarsi, oltre a frodi ai danni del servizio sanitario nazionale, anche ad alimentare il mercato clandestino dei farmaci cosiddetti salvavita o per cure particolari e dunque molto costosi. I bollini stampati dal Poligrafico dello stato sono considerate ‘carte valori’ e vengono stampati sotto un rigidissimo controllo, in aziende sotto stretta vigilanza e con rigidi sistemi di sicurezza per evitarne la sottrazione o la falsificazione.
Quale sia il problema che si sta verificando, questo saranno le indagini ad accertarlo. La preoccupazione dell’utente che ha fatto scattare la denuncia presentata nei mesi scorsi alla Procura di Salerno è reale, tant’è che alla fine del 2015 la questione della indelebilità dei bollini è stata anche oggetto di alcune interrogazioni parlamentari. Una in particolare quella del parlamentare di Forza Italia, Paolo Russo, era stata indirizzata al Ministro della Salute. La denuncia del deputato era forte: “La quasi totalità delle confezioni di farmaci è etichettata con un bollino farmaceutico il cui numero progressivo OCRB stampato sul supporto siliconato non risulta indelebile, come invece stabilito dal decreto del ministero della Salute del 30 maggio 2014, che ha introdotto nuove regole per i bollini sulle scatole dei medicinali per garantire maggiore sicurezza e contrastare le possibili frodi ai danni della salute pubblica, del Sistema sanitario nazionale e dell’erario” scriveva Russo. Il parlamentare sollevava anche la questione del mega appalto per la stampa dei bollini: “L’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato ha assegnato recentemente, attraverso gara pubblica, l’appalto per undici impianti di stampa di bollini farmaceutici, che però sembra che non garantiscano l’indelebilità del numero targa; nonostante questo grave deficit, alcuni di tali impianti sarebbero stati collaudati con esito positivo – denunciò Russo – l’Ipzs starebbe elaborando soluzioni tecniche che non sarebbero di rapida applicazione per porre rimedio al grave problema, con la necessità di investimenti aggiuntivi”.
Evidentemente, le perplessità sollevate a fine 2015 non sono state risolte nel frattempo dalla Zecca dello Stato che continua a stampare bollini che mancano dei requisiti di sicurezza e tracciabilità , come dimostra il sequestro effettuato stamane dai carabinieri del Nas di Salerno in una farmacia di Vietri sul Mare.
Rosaria Federico