Bologna. Un kit di pronto soccorso, con bende, garze e disinfettante. La cassetta era in un garage-ripostiglio vicino ad un casolare ed è sparita nella zona in cui si sta concentrando da giorni la caccia a Norbert Feher, serbo accusato di tre omicidi dalle Procure di Bologna, Ferrara e Ravenna. A constatarne la mancanza è stato di recente il proprietario dello stabile, che però non ha saputo dire agli investigatori con esattezza a quando risale il furto. Bisognerà approfondire se parte del contenuto del kit sia il materiale trovato l’8 aprile nel Fiorino abbandonato dal killer a Molinella, prima di far perdere le tracce. Nel furgoncino erano state repertate garze e cerotti, utilizzate presumibilmente dal ricercato per le ferite rimediate il primo aprile nella colluttazione con il barista di Budrio Davide Fabbri, ucciso con un colpo di pistola. Intanto le ricerche proseguono e in mattinata c’è stato un nuovo approfondito controllo in un casolare a Consandolo in provincia di Ferrara da parte dei carabinieri.
Intanto Marco Ravaglia, l’agente di Polizia provinciale ferito da Norbert Feher, alias Igor Vaclavik, sabato 9 aprile nel Mezzano, è stato trasferito all’ospedale ferrarese Sant’Anna di Cona. Fino a oggi pomeriggio l’uomo, 53enne di Portomaggiore, era stato ricoverato al Bufalini di Cesena. Dopo lo scontro con il killer super ricercato – che in quel frangente uccise la guardia ecologica volontaria, Valerio Verri che era con lui di pattuglia nelle campagne ferraresi – Ravaglia e’ stato sottoposto a diversi interventi chirurgici per estrarre i tre proiettili conficcati nel suo corpo. Ravaglia, che fino a poche ore fa era ricoverato a Cesena, è stato accolto oggi presso l’Unità Operativa di Chirurgia 2 dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara a Cona, diretta dal profesor Paolo Carcoforo. Le condizioni cliniche del paziente sono stabili e il decorso chirurgico post-operatorio e’ nella norma. Attualmente il paziente non e’ in pericolo di vita. L’iter post-operatorio chirurgico verra’ completato presso il Reparto a seguito anche delle necessarie consulenze di supporto per risolvere i problemi clinici ancora aperti. Ravaglia attualmente e’ cosciente anche se affaticato e fisicamente provato dalle ferite. Con lui al Sant’Anna di Cona era presente anche la famiglia che nel corso di queste settimane si e’ stretta piu’ che mai all’uomo per dargli, oltre al supporto medico, anche tutto il supporto emotivo del caso.