La procura di Bolzano ha aperto un’inchiesta sull’incidente ferroviario sulla linea del Brennero, costato la vita a due operai la notte scorsa: l’ipotesi di reato e’ omicidio colposo plurimo e lesioni colpose. Al momento, tuttavia, non risultano iscritti sul registro degli indagati. Il convoglio-cantiere trasportava circa 1.500 tonnellate di traversine: per motivi che restano tuttora da chiarire e per cui con tutta probabilita’ sara’ disposta una perizia, il sistema frenante non ha tenuto, provocando l’impatto sulla linea ferroviaria all’altezza dell’ospedale di Bressanone. Dalle prima ipotesi sembra che non ci sia neppure stato il tempo per informare i lavoratori operanti del treno senza freni in arrivo. Il macchinista, rimasto ferito lievemente, e’ gia’ stato sentito dagli inquirenti: si tratta di un operaio specializzato che avrebbe raccontato di non essere riuscito a frenare il mezzo. Non e’ stato disposto il sequestro della linea ferroviaria, ma sono stati sequestrati i mezzi coinvolti, che si sta cercando di rimuovere dalla linea.
Ai soccorritori si e’ presentato uno scenario apocalittico: un locomotore era letteralmente esploso nello scontro e bruciava, con le fiamme alte una decina di metri, i mezzi incastrati uno sopra l’altro, ovunque rottami, binari e traversine. Il treno-cantiere, lungo alcune centinaia di metri, era partito da Varna per raggiungere Bressanone, per proseguire i lavori di sostituzione dei binari, avviati da tempo su questa tratta. Proprio per consentire questi lavori la linea del Brennero veniva chiusa nelle ore notturne. Un treno saldatrice e una gru erano gia’ li’ pronti. Si ipotizza un guasto tecnico al sistema frenante, ma la certezza arrivera’ solo dalla perizia tecnica, di fatto il ‘bisonte’ di migliaia e migliaia di tonnellate improvvisamente ha preso velocita’ in un tratto in discesa della linea del Brennero. Tutti i tentativi del macchinista di fermare il treno sono stati inutili, dopo due chilometri l’inevitabile impatto contro gli altri mezzi. E’ subito partita la macchina dei soccorsi. Sul posto sono giunti i vigili del fuoco e le ambulanze, partite dal vicino ospedale, come anche i carabinieri e la polizia. Due operai, Salvatore Verolla, di 41 anni, e Achille De Lisa, di 52 anni, di Mondragone nel Casertano, sono morti sul colpo, altri tre sono stati ricoverati con ferite serie negli ospedali di Bolzano e Bressanone, ma non sono in pericolo di vita. Il bilancio poteva comunque essere ancora piu’ pensante, visto che al momento dell’incidente una cinquantina di operai stava lavorando su questo tratto. Sul posto sono arrivati ancora di notte i tecnici Rfi e gli uomini del Nucleo operativo incidenti ferroviari (Noif), un servizio della Polizia ferroviaria specializzato nella rilevazione e nell’analisi di questo tipo di incidenti che si e’ gia’ occupato dello scontro tra treni nelle campagne di Andria, in Puglia. La procura di Bolzano ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo plurimo e posto sotto sequestro i mezzi, una rincalzatrice e una profilatrice, di proprieta’ della ditta Rossi Gcf. Per il momento, tuttavia, non risultano iscritti sul registro degli indagati. Il macchinista, rimasto ferito lievemente, e’ gia’ stato sentito dagli inquirenti e ha confermato di non essere riuscito a frenare il mezzo. “Il nostro primo pensiero in questo momento va alle vittime e ai loro familiari, l’amministrazione provinciale sta lavorando a stretto contatto con Rfi per chiarire cause e dinamiche dell’incidente”, ha dichiarato il governatore altoatesino Arno Kompatscher. A Mondragone, il paese d’origine dei due operai, e’ stato proclamato il lutto cittadino. I danni alla linea ferroviaria sono rilevanti, ma la circolazione dovrebbe comunque ripartire domani su un binario
Il Brennero viene considerato spesso il cuore d’Europa, non solo perche’ e’ luogo simbolo dell’Unione europea, ma anche perche’ da sempre e’ uno dei valichi transalpini piu’ importanti e piu’ frequentati, ovvero il “limite tra il sud e il nord”, come scrisse Goethe. Quando si blocca questa arteria, come ora a causa del tragico incidente ferroviario di Bressanone, l’Europa resta spezzata in due. Per il traffico passeggeri sono stati istituiti servizi sostitutivi con autobus fra le stazioni di Brennero e Bressanone per i treni regionali e fra Innsbruck e Bolzano per quelli internazionali. Il traffico merci viene invece deviato per centinaia di chilometri verso Tarvisio oppure la Svizzera. La riattivazione del binario in direzione sud e’ prevista domani, giovedi’ 27 aprile, mentre la riapertura di quello in direzione nord per venerdi’ 28 aprile. Sono attualmente in corso le operazioni di ripristino della linea da parte dei tecnici di Rfi, che si avvalgono anche di gru stradali per la rimozione dei mezzi incidentati. Si tratta comunque di uno dei disastri piu’ gravi nei 150 anni di storia della linea del Brennero. La costruzione di questa ferrovia, inaugurata nel 1867, e’ stata un capolavoro ingegneristico. Per superare il dislivello sono state realizzate due gallerie a tornante, le prime al mondo in curva. Tra il 1922/23 circa 60 mila vagoni entrarono in Italia attraverso il Brennero, di piu’ del San Gottardo, e il numero continuo’ a salire negli anni. Nel 1929 la linea e’ stata elettrificata, oggi la linea del Brennero e’ il collegamento ferroviario piu’ importante dell’Italia verso l’Austria. Nel 2025 dovrebbero terminare i lavori per la galleria del Brennero, un tunnel di 64 chilometri di lunghezza. Una tragedia e’ stata sfiorata il 6 giugno del 2012, quando a mezzogiorno un treno merci deraglio’ nella stazione di Bressanone e il locomotore fini’ sulla pensilina, dove pochi minuti dopo sarebbero arrivati i primi studenti. I macchinisti rimasero contusi. Nel 2006 due macchinisti morirono nello scontro di due treni merci in Trentino, stessa dinamica e stesso bilancio di un incidente nel 2001 a Colle Isarco. La maggior parte delle interruzioni sulla linea del Brennero furono pero’ causate da caduta sassi e frane, come quella di Ferragosto del 1998, che uccise cinque turisti sull’autostrada del Brennero e investi’ anche la vicina linea ferroviaria. Nel 1990 fu grande lo spavento per il deragliamento, fortunatamente senza vittime, nei pressi di Chiusa del treno rapido “Michelangelo” Roma-Norimberga. Il 30 dicembre del 1980 una valanga investi’ i binari in prossimita’ del valico e un treno si schianto’ contro la massa nevosa. I macchinisti e passeggeri riportarono solo qualche contusione.
 (nella foto il luogo dell’incidente e Salvatore Verolla, una delle due vittime)