Marano, è giallo sul ferimento del 45enne

Ha dichiarato ai carabinieri di esser stato vittima di una tentata rapina L.D.R., l’uomo gambizzato ieri pomeriggio in via Casaggiarrusso, nel centro storico di Marano. Ma la sua versione non ha convinto gli inquirenti, soprattutto in considerazione dell’orario, intorno alle 14,30, e del luogo in cui si sarebbero svolti i fatti. L’uomo, un 45 enne residente a Marano, è stato trasportato in ospedale, a Giugliano, da alcuni familiari con diverse ferite di arma da fuoco alle gambe. Secondo il suo racconto, la tentata rapina si sarebbe verificata in un’arteria di Marano particolarmente trafficata.
Non certo l’ideale per agire indisturbati e senza destare sospetti. Ai militari dell’Arma, il 40 enne ha raccontato di esser stato avvicinato da due persone in sella ad una moto. I due malviventi avrebbero poi tentato di sottrargli l’auto, una Lancia Musa, ma al suo rifiuto uno dei banditi avrebbe estratto la pistola ed esploso i colpi che lo hanno centrato agli arti inferiori. Nella zona teatro della sparatoria sono giunti, poco dopo, i carabinieri della locale tenenza per i rilievi del caso. Gli inquirenti nutrirebbero più di qualche dubbio su quanto dichiarato dal ferito, che in passato ha avuto qualche problema con la giustizia. Non si esclude l’ipotesi dell’atto intimidatorio, di un avvertimento o di un piccolo regolamento di conti.
L’ennesimo episodio di violenza arriva in un momento di particolare tensione per il territorio. I residenti, infatti, sono ancora scossi per l’omicidio, per molti aspetti ancora da chiarire, del gioielliere Salvatore Gala, il 43 enne ammazzato qualche giorno fa all’interno del proprio esercizio commerciale di via Merolla. La preoccupazione è palpabile tra i cittadini che, nel corso degli ultimi mesi, hanno dovuto fare i conti con un’escalation criminale senza precedenti. Furti, rapine, estorsioni, anche ai danni di piccoli commercianti e imprenditori.
Gli episodi più eclatanti: il furto di un autocompattatore della ditta dei rifiuti, poi dato alle fiamme; una rapina in banca in pieno giorno e con i banditi armati fino ai denti; il ferimento di un noto imprenditore del settore alimentare, legato da vincoli di parentela con il boss Giuseppe Polverino; i furti e le devastazioni all’interno del cimitero e di alcuni esercizi commerciali. Il business del traffico di hashish non rende più come un tempo e i criminali, camorristi o delinquenti comuni, hanno deciso di spostare la loro attenzione su altre fonti di guadagno. L’uscita di scena di alcuni pezzi da novanta del clan Orlando non sembra – almeno per ora – aver prodotto miglioramenti sul fronte della sicurezza.


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