Secondo posto: settimana decisiva per il Napoli

È questa la settimana della verità, la corsa per il secondo posto passa per domenica che è la giornata decisiva. La Roma ha un punto in più del Napoli e gioca contro la Juventus in casa propria. Gli azzurri, invece, sono impegnati a Torino che sono reduci da un derby fantastico e puntano a confermare il loro momento più che positivo. Si respira un clima sereno in casa azzurra. Sarri ha fatto riposare i ragazzi in vista delle sfide decisive: l’obiettivo è quello di non caricare troppo la squadra di tensioni ed approcciarsi alla gara in terra piemontese con rilassatezza, senza fare troppi calcoli e pensieri. Quest’oggi è prevista la ripresa a Castel Volturno e da domani si entrerà nel vivo della partita di domenica con le analisi dei video e delle caratteristiche degli avversari. Il Napoli affronterà un avversario che ancora deve “smaltire” le decisioni del derby. Oggi arriverà una squalifica per Mihajlovic per le proteste in occasione del rosso ad Acquah. La condizione atletica degli azzurri è ottima dal punto di vista atletico e menale. Non è cambiato nulla da l’anno scorso se non le posizioni ribaltate. La squadra di Spalletti è un punto avanti e quella di Sarri è in recupero con una media punti alta: Roma e Napoli hanno conquistato un numero maggiore di punti (più quattro per gli azzurri e più sette per i giallorossi). Una media record che però potrà garantire solo il secondo posto con la Juve che si avvia a vincere il sesto titolo consecutivo.

Invece per quanto riguarda la Roma, rivale per il secondo posto, la situazione è abbastanza tesa. I giallorossi hanno vinto a Milano ma Spalletti a fine gara ha detto: «Se tornassi indietro non allenerei mai la Roma. Perché qui qualsiasi cosa faccio è sempre sbagliata». Tutto ciò per non aver impiegato Totti dalla panchina e, ovviamente, tutti i tifosi hanno preso le difese del numero dieci romano. Il presidente Pallotta da Boston si è invece schierato apertamente con il tecnico di Certaldo: «È stato bello vedere i tifosi del Milan applaudire la sua mostruosa classe, ma l’allenatore deve pensare prima alla squadra e ha fatto il cambio giusto perché stiamo lottando per la Champions».

Antonio Carlino


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