Camorra, droga-shop al rione Traiano: la Dda chiede il processo per 82. TUTTI I NOMI

Dei 97 arresti di cui  79 in carcere e 17 ai domiciliari oltre ad altri 43 indagati a piede libero ne finiscono sotto processo in 82. Sono quelli del maxi blitz contro le cosche che controllano non solo le piazze di spaccio del rione Traiano ma hanno in pratica in mano tutto il quartiere protagonisti del blitz del 31 gennaio scorso. La Dda ha fretta di chiudere con le condanne, anche perché pure molti degli arrestati in carcere nel frattempo sono finiti ai domiciliari e altri in libertà, ed è per questo che ha chiesto il giudizio immediato. E’ stato infatti fissato per novembre davanti alla sesta sezione penale collegio A del Tribunale di Napoli. Nelle oltre mille pagine dell’ordinanza di custodia cautelare firmate dal gip Egle Pilla vi è il racconto di come funziona lo spaccio nel quartiere a ridosso di Fuorigrotta: via Tertulliano, via Orazio Coclite, via Romolo e Remo e via Catone. Decine di piazze e punti di spaccio. Tutto controllato con sistemi di video sorveglianza e dove i boss controllano anche il mercato delle case popolari con scantinati trasformati in droga-shop bunker con porte blindate, cancelli e telecamere. Peggio di Scampia. Tutto controllato dalle famiglie del boss in esilio a Pescara, Salvatore Puccinelli detto straccetta e quindi i suoi figli Ciro Puccinelli e Francesco Petrone ‘ o nano, avuto dalla relazione con un’altra donna, e poi quelli della famiglia Cutolo “Borotalco”, gli Ivone, gli Equabile, i Pisa, i Legnate, i Tranchese, i Quaranta e poi ancora i ribelli guidati da Gennaro Cozzolino insieme con i Basile e i Lazzaro. Insomma qualche migliaio di persone che vive nell’illegalità diffusa e che ha trasformato il rione nella Scampia 3.0, quella tecnologica dove tutto è controllato e dove la camorra aveva a disposizione anche 24 ore su 24 i tecnici della video sorveglianza perché tutto doveva sempre funzionare. E dove c’erano i turni per le vedette e per i pusher e dove c’era anche una singolare parola d’ordine “Mario, Mario” per avvisare della presenza delle forze dell’ordine. Ma anche dove il boss ssi faceva portare la spesa a casa dal salumiere vessato e poi regali per le feste santificate. Ma ora la Procura ha fretta di chiudere chiedendo il processo immediato. Gli indagati sono stati incastrati dai racconti dei numerosi pentiti e dalle centinaia di pagine di intercettazioni telefoniche e ambientali. Molti degli imputati probabilmente ricorrerranno alla richieste di giudizio abbreviato per ottenere uno sconto di pena.

GLI 82 IMPUTATI

ARILLO Francesco
BASILE Luigi
BRUNO Alfonso
BRUNO Fabio
BUGLI Simone
CARILLO Daniele
CARILLO Rosario
CARRANO Luigi
CARUSO Emanuele
CARUSO Salvatore
CHIARO Paolo
CIPOLLARI Ciro
COZZOLINO Gennaro
D’ANNA Alfonso
D’ANNA Assunta
D’ANNA Vincenzo
DELLE DONNE Luigi
DE VITA Danilo
DE VITO Melania
DE WAURE Giuseppe
DI NAPOLI Domenico
DURO Anna
EQUABlLE Arturo
EQUABlLE Domenico
EQUABlLE Paolo
ESPOSITO Antonietta
ESPOSITO Rosario
ESPOSITO Giovanni
FlLARDI Andrea
GARGlULO Luigi
IACOVELLI Fabio
IODICE Pietro
IVONE Gaetano
IVONE Giuseppe
IVONE Luciano
IVONE Maria
IVONE Raffaele
LA ROCCA Marco
LANDRI Francesco
LAZZARO Giuseppe
LAZZARO Salvatore
MATACENA Vincenzo
MAZZI TITO Luigi
MENTONE Immacolata
MOLINO Martina
MOLINO Pasqualina
MONFRECOLA Vincenzo
MOSCA Danilo
MUSELLA Giosuè
NOCERA Daniele
PERRELLA Giovanni
PERROTTI Pasquale
PETRONE Francesco
PETRONE Salvatore
PIGNALOSA Patrizia
PISA Alfonso
PISA Francesco
PISA Luigi
PISA Rosa
PONE Matteo
PORTOMEO Luca
PUCCINELLI Ciro,
PUCCINELLI Francesco
QUARANTA Pasquale
RICCIOTTI Pasquale
RUSSO Maria
SACCOIA Francesco
SAGGIOMO Giorgio
SALINERI Gianluca
SICA Pasquale
TARANTINO Gennaro
TRANCHESE Carlo
TRANCHESE Gennaro
TRANCHESE Maria
TRANCHESE Raffaele
VALENZA Marco
VELOTTI Ciro
VICEDOMINE Dario
QUINDICI Emilio

 

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