E’ il grande accusatore di Cosimo Di Lauro e anche questa volta il pentito Gennaro Puzella non si smentisce. Nelle 733 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare firmate dal gip Laura De Stefano che ieri hanno portato in carcere una ventina tra boss e gregari del clan Di Lauro e della Vanella-Grassi, tra i quali anche Salvatore “Terremoto” Di Lauro, uno dei 9 figli in vita di Paolo Di Lauro, Ciruzzo ‘o milionario, si racconta di alcuni omicidi compiuti durante la faida. Oltre che del ruolo di primo piano all’interno della cosca della Vanella-Grassi di due finanzieri corrotti ma già in carcere per altri reati e condannti, quali Claudio Auricchio e Giacomo Baldassi. E Gennaro Puzella in uno dei suoi interrogatori allegati all’ordinanza racconta:
“…Tornando al ruolo dei fratelli di Cosimo Di Lauro in quelle occasione di incontro di cui ho detto era presente anche  Ciro il quale dava indicazioni in ordine alle persone da ammazzare, decisioni condivise con il fratello Cosimo. Mi ricordo che in quel periodo da noi su quell ‘appartamento veniva
Giovanni Cortese detto o’ cavallaro a portare le imbasciate di Cosimo Di Lauro, questi era il suo portavoce, sia per omicidi da compiere di cui al momento non ricordo il no1ne delle vittime sia per altro tipo di imbasciate. In questa casa venivano anche nostri affiliati di Melito i quali dovevano mandare imbasciate a Cosimo Di Lauro e lo facevano per il tramite di Giuseppe Pica e Giovanni Cortese… a proposito dell’ omicidio di Errico Mazzarella di cui Cosimo Di Lauro diceva che gestiva i soldi del clan di Bacoli, i Pariante ed, in particolare, di Rosario Pariante. Questa persona gestiva un ristorante a Bacoli. Venne ucciso per ordine di Cosimo Di Lauro, che voleva colpire tutti gli Scissionisti , tra cui i Pariante. Cosimo per quanto raccontatomi da Giuseppe PIca mandò a chiamare Giovanni Cortese ‘o cavallaro, incaricandolo di fare da specchiettista a Ciro Maisto, che non conosceva Errico Mazzarella, incaricato quale esecutore materiale dell’omicidio. Questo omicìdio venne commesso nello stesso periodo, novembre 2004 o giù di lì, in quanto Cosimo era ancora libero. Specifico ora che si tratta del mese di dicembre 2004, il gruppo di fuoco era composto da Ciro Maisto, Antonio Silvetro ‘o menato e Giovanni Cortese. Andarono al ristorante di Bacoli con una macchina partendo da dietro il bar di Pierino, da sotto i porticati: Cortese passeggero davanti, Maisto dietro e Antonio Silvestro alla guida. Avevano armi con loro ma non so quali: la macchina era a sistema come quasi tutte quelle nella nostra disponibilità . Li ho visti partire e sapevo che andavano a commettere quell ‘omicidio perché fino a poco prima mi trovavo a casa di Salvatore al primo piano che si trova a poca distanza dal bar di Pierino, che è la casa in cui stava Cosimo Di Lauro prima che scattasse il blitz del dicembre 2004, insieme a Cosimo Di Lauro,Ciro Maisto, Umberto Giardino  ed altre persone. Si discuteva di questo omicidio di errico Mazzarella. Mi ricordo che io volevo partecipare di persona, perché volevo dare un contibuto e Cosimo Di lauro mi disse: no, tu stai qua. Ciro Maisto organizzò armi ed auto, lo vidi sotto il porticato, e Antonio Silvestro stava nei paraggi mentre Giovanni Cortese che si trovava dall’altro lato del rione fu chiamato da Giuseppe PIca, tramite Francesco Cardillo, per dirgli che doveva fare da specchiettista. Li vidi partire per Bacoli; stavo vicino alle scale del Municipio….Di questo omicidio di Bacoli si parlò dopo perché vi furono degli intoppi in fase esecutiva: non ricordo chi mi disse che Giovanni Cortese indicò la vittima designata a Maisto per poi mettersi da parte e Maisto entrò dove si trovava il Mazzarella chiamandolo per nome ‘Errico’ e poi sparando all’impazzata. Non ho altro da dire su questo omicidio….”.
Rosaria Federico
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(nella foto Cosimo Di lauro e Gennaro Puzella)