“Hai vist’ che l’amm schiattat a capa, io e Lellè, a chili omm ‘e merd che se vulev piglià tutt cose”. E’ il killer Vincenzo Bonavoltà detto Cenzore, uomo di fiducia dell’ex boss, ora pentito Antonio Lo Russo, che pochi giorni dopo il duplice omicidio di Salvatore Scognamiglio e Salvatore Paolillo commentando le sue gesta con Raffaele Liberti si vanta dell’esecuzione. Oggi Bonavolta e Luciano Pompeo sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Francesca Ferri e con loro il pentito Antonio Lo Russo in qualità di mandante e lo stesso Liberti, pentito della prima ora del clan Lo Russo poi passato con il gruppo Della Corte del rione Sanità, in qualità di filatore. Il duplice omicidio che passerà alla storia come quello dei “sette secondi” avvenne in una sala scommesse di Miano il 5 agosto del 2011. Nelle 77 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare ci sono i racconti di ben 12 pentiti tra cui Mario e Carlo Lo Russo, Claudio Esposito, zio della moglie di Antonio Lo Russo, la stessa Anna Gargano, ma anche Rosario Guarino”Joe Banana”,e x reggente della Vinella-Grassi e Pasquale Riccio del clan Abbinante. Ma sono esaustivi in tutti i dettagli i racconti che ha fatto nei 4 verbali tra novembre e dicembre del 2016, Antonio Lo Russo, il mandante del duplice omicidio:
…”Quanto all’omicidio di Scognamiglio Salvatore dico subito che ero latitante ed ho dato l’ordine di ucciderlo perché dopo il pentimento di mio padre per volontà di mio zio Mario Lo Russo, Scognamiglio Salvatore aveva preso in mano insieme a Palumbo Gennaro il comando del clan ed io mi sono anche incontrato con lui. In realtà già in due occasioni mi aveva dato dimostrazione di non comportarsi come io volevo e ne ho decretato la morte. Mi riferisco a quanto accaduto in occasione del!’ omicidio di Omissis, rispetto al quale io volevo che venisse data una risposta con un omicidio alla Masseria Cardane mentre cosi’ non accadde ed anche alla successiva situazione che si venne a creare per i contrasti tra Cesare Pagano e le varie famiglie. Io volevo che noi prendessimo le parti di Cesarino mentre Scognamiglio assunse una posizione neutrale . Tornai quindi a Napoli nel mese di luglio proprio per pianificare l’omicidio di Scognamiglio, feci rientro in Polonia ed i primi di agosto Scognamiglio è stato ucciso.
…In questa stessa casa mi sono incontrato anche in altra occasione con Salvatore Scognamiglio per parlare dell’imbasciata che mio zio Mario aveva mandato dal carcere e cioè del fatto che secondo lui io, in quanto figlio di un pentito, non potevo piu’ avere il comando del clan ed al mio posto doveva essere messo lo Scognamiglio. In questa occasione parlai serenamente con Totore Scognamiglio, gli dissi di stare accanto a
Luciano e gli altri ed andare avanti cosi’ ma ribadii che se si trattava di fare qualche omicidio doveva sempre (are capo a me. Preciso che della volontà di mio zio Mario di estromettermi dal comando del clan ero stato informato dai miei fedelissimi cioè Luciano, Cenzore e Salvatore Silvestri, vennero a trovarmi in Polonia e ne parlammo. Concordammo di fare mettere Salvatore Scognamiglio vicino a loro secondo la volontà
di mio zio ma senza togliere a me il potere decisionale. Decisi poi di parlarne direttamente con Salvatore Scognamiglio ed anche lui aveva interesse ad incontrarmi. L’incontro come ho detto avvenne nella stessa casa dove avevo incontrato Mariano Riccio ma non ricordo con precisione il periodo. Ogni volta che tornavo a Napoli mi accompagnava Gino e mi appoggiavo o a casa di Giovanni, o della sua ragazza Alessandra oppure da Bruno di Foggia cioè Vitale. all’incontro con Salvatore Scognamiglio erano presenti anche altre persone ma non ricordo con precisione se Luciano, Cenzore o chi altri, sicuramente qualcuno lo ha accompagnato. Come ho detto chiarii con Salvatore come si sarebbe dovuto comportare ma poi le cose non sono andate bene e come spiegherò in dettaglio in altra occasione, ne ho decretato la morte.
Dopo l’omicidio di Salvatore Scognamioglio che risale a luglio – agosto 2011 sono andato via dalla Polonia. Lei mi ricorda che Scognamiglio è stato ucciso i primi giornidi agosto e dico che io sono andato via dalla Polonia subito dopo come conseguenza dell’arresto che avevate fatto di Bruno Potenza. Ho temuto che potesse accadere qualcosa, che Bruno potesse parlare ed essendo stato da me in Polonia ho ritenuto quel posto non piu ‘sicuro.
Dopo l’incontro con Scognamiglio lui avrebbe dovuto portare avanti il clan affiancato dai miei fedelissimi ma sempre tenendo conto delle mie direttive per le cose importanti ed invece cosi’ non è stato. Ci sono state una serie di cose che mi hanno indotto a decretarne la morte . Innanzi tutto non ha reagito come io avrei voluto all ‘omicidio di omissis , che era uno di noi, omissis venne ucciso dalla Masseria Cardane, ed in particolare, per come venimmo a sapere, da tale omissis . Sarebbe stato logico da parte nostra una reazione come vendetta visto che avevano ucciso uno di noi ed invece Salvatore Scognamiglio si incontro’ con James e non fece nulla, James disse che omissis non apparteneva a loro e Salvatore fece cadere la cosa, non uccise nessuno dei Licciardi come io avrei voluto. Avevo detto espressamente ai miei fedelissimi cioè Luciano e Cenzore che venivano in Polonia da me ed anche a Foggia, che si doveva dare una risposta alla Masseria Cardone e da loro, invece, ho saputo che Salvatore
Scognamiglio si incontrava spesso con James e non faceva nulla. A qualche incontro con James ha partecipato anche Tonino o ‘Russo che era alleato con noi ed avrebbe preso le nostre parti contro la Masseria Cardone. Un altro motivo che mi ha determinato a far uccidere Scognamiglio Salvatore è stato il suo atteggiamento rispetto alla scissione di Mariano Riccio con le altre famiglie. Io volevo ovviamente prendere le parti di Mariano Riccio, dati i miei rapporti con lui e con Cesarino, ed invece lui rimase neutrale, anzi fece da mediatore. Venni a sapere da Luciano e Cenzore che Salvatore Scognamiglio si era incontrato con Giovanni o ‘Muort, Pasquale il nipote di Abbinante e forse anche con Arcangelo ed aveva detto che i Lo Russo facevano da mediatori e non appoggiavano Mariano Riccio. Inoltre Salvatore Scognamiglio non si dimostro’ in grado di gestire le entrate del clan ed addirittura per far fronte alle spese delle mesate pretendeva che io contribuissi con i proventi dei traffici di droga che facevo dall ‘Olanda.
Infine seppi da Luciano e Cenzore che Salvatore Scognamiglio aveva detto chiaramente che voleva rendersi autonomo non voleva avere niente piu ‘a che fare con i Lo Russo, lo aveva detto chiaramente nel corso di un incontro a cui avevano partecipato Luciano, Cenzore, Lelle ‘, Francesco Bara ed anche Francesco Sabatino. A quel punto non ho avuto scelta. Salvatore Scognamiglio doveva essere ucciso. Si deve comprendere che io non avrei mai messo Salvatore Scognamiglio a dirigere il clan ho deciso di incontrami con lui solo per assecondare mio zio Mario ma doveva essere chiaro che comandavo sempre io ed in tal senso mi ero accordato con i miei fedelissimi cioè Luciano e Cenzore che mi convinsero ad incontralo . Poi è stato inevitabile farlo fuori per come si è comportato. Prima del suo omicidio c’è stato l’agguato a Francesco Sabatino che era un suo fedelissimo, agguato voluto da Linuccio o ‘Cecato. Luciano e Cenzore mi dissero che Linuccio o ‘cecato cioè Angellotti Pasquale lo aveva ordinato ed avevano partecipato Le !le’, Culiersi Ciro , Francesco Bara ed un suo amico. Io quando lo seppi dissi a Cenzore e Luciano che piuttosto che uccidere Francuccio si doveva uccidere Salvatore Scognamiglio. Preciso anche che Luciano e Cenzore non perdonavano a Lelle’ la sua tolleranza nel senso che anche lui era statopresente all ‘incontro durante il quale Salvatore Scognamiglio aveva detto chiaramente che voleva essere autonomo dai Lo Russo ed avrebbe quindi dovuto prendere le mie parti ed ucciderlo essendo lui un Lo Russo. Luciano e Cenozore avevano invece il problema di non fare un torto a Mario che aveva voluto dare importanza a Scognamiglio. Arriviamo poi al mese di luglio del 2011 quando scesi dalla Polonia sempre accopmpagnato da
Gino Forino con la Renault Scenic e tornai a Napoli proprio con l’intento di uccidere Scognamiglio. Andai a casa di Gino Forino di fronte alla sua fabbrica di guanti…
…Incontrai in presenza di Gino sia Patanella sia Luciano Pompeo. Parlai con Luciano dell’ omicidio che volevo fare e gli chiesi dove potevo rintracciarlo, ricordo che mi dissero che Salvatore stava a Miano e che in quel momento stava alla salumeria della Rossa , ma nel contempo cercavano di farmi desistere, ricordo che Luciano si preoccupava che mi potessero arrestare e per tranquillizzarmi mi assicurò che se la sarebbe vista lui ad ucciderlo. Mi trattenni un paio di giorni da Gino, poi mi spostai a Foggia da Bruno Vitale accompaganto da Alessandra, la compagna di Campaiola, con una Ford Ka . Mia moglie invece stava in Polonia e non è scesa con me in questa occasione. Sono andato a Foggia per stare piu’ tranquillo e defilato in attesa che uccidessero Scognamiglio ma visto che non lo avevano ucciso dopo qualche giorno chiamai Gino e mi feci riaccompagnare in Polonia da mia moglie. I primi giorni di agosto Cenzore e Luca Gervasio detto o’Pazz vennero in Polonia per accompagnare la mia famiglia al mare . In questa occasione ho parlato con Cenzore e con Luca e Cenzore mi ha dato la sua parola che avrebbe risolto lui il problema uccidendo Salvatore Scognamiglio .Cosi’ è stato, non sono passati neanche due giorni e Salvatore è stato ucciso. Credo che abbiano prima accompagnato mia moglie a mare nella zona di San Benedetto del Tronto e poi sono andati a Napoli ed hanno fatto l’omicidio… Io stavo ancora in Polonia quando è stato ucciso e seppi la notizia da Sky tg , poi ebbi conferma da Gino con cui comunicavo con il computer , che mi scrisse “nuvola non c ‘è piu'”. Io mi arrabbiai anche per questa cosa perché non c’era bisogno di scrivermelo, la notizia ovviamente era uscita . Avete sequestarto il computer potete controllare dovrebbe essere salvato nelle bozze che io aprivo e cancellavo dopo averle lette, nella o.ordinanza di custodia cautelare non c ‘è questo riferimento…
…Mi sovviene anche a proposito del computer che c ‘è anche un riferimento a “mia cugina rosa ” che attiene ad altri morti, quelli di Mugnano di cui dobbiamo ancora parlare. Dopo qualche giorno dall’omicidio di Scognamiglio contattai sempre tramite computer Gino Forino e mi feci venire a prendere, ho quindo lasciato definitivamente la Polonia, sia per l’omicidio di Scognamiglio, sia per l’arresto di Bruno Potenza che temevo potesse mettere in pericolo la mia latitanza. Andai a Foggia da Bruno Vitale. Ricordo che nel mese di agosto venne a farmi compagnia De Simini Antonio detto o ‘Russo ed anche, come lei mi ricorda, o ‘Fratellino, non ricordo chi lo portò da me . A settembre vennero Cenzore e Luciano a trovarmi e mi raccontarono come avevano ucciso Scognamiglio. Mi dissero che aveva sparato Cenzore e che Luciano lo aveva accompagnato in motorino ed era rimasto fuori alla sala giochi. O Pazz cioè’ Luca Gervasio aveva invece (atto la filata , li aveva avvisati della presenza di Salvatore all’interno della sala giochi. Mi dissero anche che Cenzore aveva sparato anche a Paolillo benchè non era in programma che dovesse morire , dopo che quest’ultimo gli aveva tirato addosso uno sgabello. Mi dissero che Paolillo era stato sparato con un paio di colpi dopo che era già stato sparato Salvatore e quando Cenzore stava uscendo. Anche Gennaro Palumbo era presente, stava riparato dietro ad uno sgabello ma non aveva avuto alcun ruolo, era all’oscuro di tutto….mi dissero che erano coperti e che non erano stati quaindi riconsociuti da nessuno. Ricordo anche che mi raccontarono che la polizia che era intervenuta aveva preso un pannello pensando che ci fossero delle impronte …”
Antonio Esposito
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(nella foto il luogo dove avvenne il duplice omicidio Scognamiglio-Paolillo e nei riquadri da sinistra Antonio Lo Russo, Vincenzo Bonavolta “cenzore” e Luciano Pompeo)